Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Nell’ambito di un procedimento penale a carico di alcuni medici, rinviati a giudizio per aver creato embrioni umani per fini diversi da quelli previsti dalla legge, il Tribunale di Napoli ha sollevato una questione di legittimità costituzionale sugli articoli 13 e 14 della legge 40, in relazione agli artt. 117, co. 1, Cost. e 8 Cedu, nonché 2, 3 e 32 Cost.
Il Tribunale di Napoli ha ordinato all’Ufficiale dello Stato Civile di ricevere l’atto di Disposizione Anticipata di Trattamento (DAT) redatto per scrittura privata dal ricorrente, ritenendone illegittimo il rifiuto.
Il Tribunale di Napoli ha emesso un decreto con cui ordina all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Napoli di ricevere, a norma della legge n. 219 del 2017, l’atto di Disposizione Anticipata di Trattamento (DAT) presentato da due cittadini napoletani.
Il giudice ha accertato il carattere discriminatorio del diniego opposto dall’azienda sanitaria locale all’iscrizione di un richiedente protezione internazionale nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e alla conseguente scelta del medico di base, non ritenendo necessario, a tal fine, il requisito dell'iscrizione anagrafica.
Con ordinanza 24 marzo 2018, il Tribunale di Pavia ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 3 comma 4 e 5 della legge n. 219 del 2017 nella parte in cui prevede che l’amministratore di sostegno, in assenza di disposizioni anticipate di trattamento, possa rifiutare le cure necessarie al mantenimento in vita dell’amministrato senza l’intervento del giudice tutelare.
Il Tribunale di Pisa, in un procedimento penale per alterazione di stato nei confronti di due coniugi, genitori di due bambini nati all’estero da maternità surrogata, ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste.
Il Tribunale di Pordenone ha sollevato un’ordinanza di legittimità costituzionale avente ad oggetto gli artt. 5 e 12 della legge 40/2004, nella parte in cui limitano l’accesso alla PMA alle sole coppie di sesso diverso, escludendo le coppie di donne.
Il Tribunale di Roma ha respinto la richiesta del padre genetico dei gemelli nati in seguito allo scambio di embrioni avvenuto all’Ospedale Pertini di Roma.
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti del medico, il dott. Riccio, in quanto non punibile del reato di omicidio del consenziente ex art. 579 c.p., nonostante l’esistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato, per la sussistenza dell’esimente dell’adempimento di un dovere ex art. 51 c.p.
Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 2 ottobre 2015, ha rigettato la domanda di disconoscimento di paternità proposta dalla coppia i cui embrioni, a causa di uno scambio di provette, erano stati destinati alle procedure di procreazione medicalmente assistita per un’altra coppia.