Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Family Division della High Court inglese afferma il contrasto tra le ss. 54 (1) e (2) dell’Human Fertilisation and Embryology Act 2008 con l’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare) in combinato disposto con l’art. 14 CEDU (divieto di discriminazioni), poiché discriminatorie, in quanto impediscono al padre intenzionale, single, di veder riconosciuto il legame giuridico con il figlio avuto tramite gestazione per altri.
UK: La High Court (Family Division) ha stabilito che i trattamenti intensivi di sostegno vitale su un bambino di undici mesi possono essere interrotti anche senza il consenso dei genitori perché non realizzano il suo best interest (Kings College Hospital NHS Foundation Trust v Thomas and others [2018] EWHC 127 (Fam) (29 gennaio 2018).
La Human Fertility and Embryology Authority del Regno Unito ha perso una battaglia legale volta limitare il numero di nascite multiple come conseguenza di fertilizzazione in vitro. Il ricorso era stato presentato dal manager di due cliniche per fecondazioni in vitro avverso il diritto dell’HFEA di imporre un limite sulle nascite multiple in ogni clinica. La High Court ha accolto il ricorso perché ha ritenuto che nel modificare i termini della concessione della licenza alle cliniche l’HFEA avesse violato le procedure imposte dalla legge.
Nel caso ABC V St George’s Healthcare NHS trust ([2015] EWHC 1394 (QB)) la High Court del Regno Unito ha rigettato la richiesta della figlia di un malato volta ad accertare la responsabilità dei medici che avevano curato il padre per non averla informata del carattere ereditario della malattia che lo affliggeva.
La High Court rigetta una questione di incompatibilità tra il divieto di assistenza al suicidio previsto dal Suicide Act 1961 ed il diritto alla autodeterminazione nella sfera privata e familiare protetto dall’articolo 8 della CEDU.
Con sentenza dell’ottobre 2017, la High Court (Queen’s Bench Division) ha riconosciuto in capo alla ricorrente il diritto al risarcimento dei costi associati ad una disabilità del figlio non direttamente collegata all’inadeguatezza delle indagini diagnostiche atte a verificare il suo stato di portatrice del gene dell’emofilia, condotte dal medico curante, nel momento in cui il bambino disabile non sarebbe mai nato se non fosse stato per la negligenza del medico stesso.
La High Court of Justice (Queen’s Bench Division Administrative Court) ha dichiarato che il National Health Service Commissioning Board (NHS England) ha la competenza di finanziare la profilassi anti-retrovirale come trattamento preventivo per l’HIV ai soggetti considerati ad alto rischio nel contrarre l’AIDS.
La High Court del Regno Unito ha rigettato un ricorso per negligenza presentato dalla famiglia di due bambini affetti da una patologia genetica nei confronti dell’ospedale che, alcuni anni prima, non aveva sottoposto un secondo cugino dei bimbi a un test che avrebbe permesso un rilevante vantaggio diagnostico.
La High Court ha respinto il ricorso di un uomo che, affetto da sindrome locked-in e gravemente disabile, voleva porre fine alla propria esistenza recandosi in Svizzera per il suicidio assistito e sosteneva la contrarietà alla CEDU delle regole disciplinari del General Medical Council inglese.
La High Court di Belfast (The Northern Ireland Human Rights Commission’s Application [2015] NIQB 96 – 30 novembre 2015) ha dichiarato che le disposizioni sull’aborto dell’Irlanda del Nord (che permettono l’interruzione di gravidanza solo nel caso in cui la donna sia in pericolo di vita o di gravi danni) non sono compatibili con la Cedu.