Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte Suprema del Regno Unito, discostandosi dal precedente espresso nel caso Sidaway (1985), ha stabilito che il paziente è titolare di un diritto ad essere pienamente informato sui rischi e sui trattamenti medici cui essere sottoposto e che la mancanza di tali informazioni costituisce un motivo di responsabilità medica.
Il 30 luglio la Supreme Court inglese ha dichiarato legittima la possibilità di interrompere i trattamenti necessari per tenere in vita un paziente in stato vegetativo senza il coinvolgimento del tribunale.
Dopo la High Court, e la Court of Appeal, anche la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che la Section 2 del Suicide Act del 1961 non deve essere dichiarata, per il momento, in contrasto con l’art. 8 della CEDU.
La Supreme Court rigetta il ricorso proposto dai genitori di un minore per cui il giudice di seconda istanza aveva confermato la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale. La Court of Appeal aveva confermato che ciò fosse nel “best interest” del paziente, considerata la sua condizione di salute minata da una rara malattia mitocondriale.
In data 1 aprile 2020, la Supreme Court ha respinto l’appello del Whittington Hospital in un caso relativo al rimborso delle spese da sostenersi per un accordo di maternità surrogata commerciale in California.
La Court of Appeal conferma la decisione adotatta dalla High Court e, pur smentendo in parte l’interpretazione del giudizio precedente, ribadisce che l'NHS è competente per l’erogazione e il finanziamento del trattamento PrEP di profilassi preventiva contro l’HIV, che non è peraltro obbligato a esercitare tale competenza.
La Corte d’Appello degli UK ha riammesso il caso ABC V St George’s Healthcare NHS trust alla corte di prima istanza, concedendo alla ricorrente di presentare la richiesta volta ad accertare la responsabilità dei medici che avevano curato il padre per non averla informata del carattere ereditario della malattia che lo affliggeva.
La Court of Protection ha dichiarato l’incapacità di una paziente affetta da grave anoressia nervosa di prendere decisioni riguardo le proprie cure e ha dichiarato essere nel miglior interesse della paziente la sospensione dell’alimentazione forzata, praticata contro la sua volontà, durante i ricoveri ospedalieri.
La Court of Protection for the mental capacity act 2005 valuta la possibilità di eseguire una terapia oncologica invasiva in assenza del consenso della paziente incapace.
La Court of Protection ha respinto il ricorso presentato dai genitori di un uomo che si trova in uno stato di incoscienza e prossimo alla morte celebrale, ritenendo che autorizzare il prelievo dei gameti dell’uomo non sia compatibile con il suo best interest, poiché tale procedura richiede il consenso dell’interessato, e non vi sono elementi sufficienti al fine di determinare la sua volontà.