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UK - Family Court - H v. S (Surrogacy Agreement): “failed surrogacy”
30 aprile 2015

La Family Court di Inghilterra e Galles ha ordinato che una bambina, nata da procreazione medicalmente assistita, debba essere affidata al padre e al suo compagno, nonostante l'opposizione della madre.

Numero
[2015] EWFC 36
Anno
2015

La Corte ha risolto una controversia relativa alla responsabilità genitoriale di una bambina nata nel gennaio 2014. Secondo la madre, la nascita della bambina sarebbe derivata da un accordo intercorso con il padre biologico, secondo il quale la madre avrebbe svolto il ruolo di “main parent and carer”. Completamente divergente la ricostruzione presentata dal padre della bimba, secondo il quale la nascita sarebbe conseguita a un accordo di maternità surrogata, in base al quale sarebbero stati il padre biologico e il suo partner (nel ruolo di “co-parent”) a occuparsi della neonata, concedendo alla madre di continuare a svolgere un ruolo secondario (“continue to play a role in the child’s life”).

La corte, senza esprimersi sulla natura e l’efficacia dell’accordo intercorso tra i genitori biologici della bambina, incentra la propria decisione sulla realizzazione del suo best interest.

Il giudice Russell ha ritenuto un fatto acclarato che la bambina non fosse stata concepita da due persone “in a sexual relationship” e che la gravidanza “was contrived with the aim of a same-sex couple having a child to form a family assisted by a friend; this was ostensibly acquiesced to by all parties at the time the agreement was entered into and conception took place”.

Indipendentemente da tale circostanza, comunque, l’analisi di alcuni episodi accaduti nel primo anno e mezzo di vita della bambina consente alla Corte di concludere che la soluzione necessaria per la realizzazione del migliore interesse della bambina e per il suo sereno sviluppo sia quella di allontanarla dalla madre, con la quale aveva sempre vissuto, perché considerata “over emotional”, e di affidarla al padre e al suo compagno che avrebbero dimostrato in ogni scelta e comportamento un “child-centred approach”.

“Therefore [the girl] living with [the two men] and spending time with [the woman] from time to time fortunately coincides with the reality of her conception and accords with [the girl’s] identity and place within her family".

Nel box download il testo della decisione.

Marta Tomasi
Pubblicato il: Giovedì, 30 Aprile 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 12 Giugno 2019
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