Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Family Division della High Court inglese riconosce la genitorialità giuridica al padre biologico di un minore nato tramite gestazione per altri, anche nel caso in cui lo stesso sia deceduto nel periodo che intercorre tra la presentazione della domanda di parental order e la decisione nel merito.
La Family Division della High Court inglese, vista l’impossibilità di determinare la paternità legale di un minore nato tramite GPA economica all’estero, riconosce la responsabilità genitoriale (ma non la genitorialità ipso iure) ai genitori intenzionali.
La Family Division della High Court inglese riconferma il contrasto tra le ss. 54 (1), (2) e (4)(a) dell’Human Fertilisation and Embryology Act 2008 con l’art. 8 CEDU in combinato disposto con l’art. 14 CEDU, poiché discriminatorie, in quanto impediscono alla madre genetica, single in seguito alla separazione dal padre biologico, di veder riconosciuto il legame giuridico con il figlio avuto tramite gestazione per altri.
La High Court di Inghilterra e Galles si è pronunciata affermando che un uomo transessuale che abbia dato alla luce un minore debba essere iscritto nell’atto di nascita del figlio come “madre”.
La Family Division della High Court inglese riconosce, tramite la s. 54 HEFA 2008, la genitorialità giuridica nei confronti di un figlio nato attraverso gestazione per altri economica all’estero. La Corte, in tal senso, evidenzia quali parametri la volontà consapevole della gestante e il pagamento effettuato a favore della stessa.
La Family Division della High Court inglese afferma il contrasto tra le ss. 54 (1) e (2) dell’Human Fertilisation and Embryology Act 2008 con l’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare) in combinato disposto con l’art. 14 CEDU (divieto di discriminazioni), poiché discriminatorie, in quanto impediscono al padre intenzionale, single, di veder riconosciuto il legame giuridico con il figlio avuto tramite gestazione per altri.
UK: La High Court (Family Division) ha stabilito che i trattamenti intensivi di sostegno vitale su un bambino di undici mesi possono essere interrotti anche senza il consenso dei genitori perché non realizzano il suo best interest (Kings College Hospital NHS Foundation Trust v Thomas and others [2018] EWHC 127 (Fam) (29 gennaio 2018).
La Human Fertility and Embryology Authority del Regno Unito ha perso una battaglia legale volta limitare il numero di nascite multiple come conseguenza di fertilizzazione in vitro. Il ricorso era stato presentato dal manager di due cliniche per fecondazioni in vitro avverso il diritto dell’HFEA di imporre un limite sulle nascite multiple in ogni clinica. La High Court ha accolto il ricorso perché ha ritenuto che nel modificare i termini della concessione della licenza alle cliniche l’HFEA avesse violato le procedure imposte dalla legge.
Nel caso ABC V St George’s Healthcare NHS trust ([2015] EWHC 1394 (QB)) la High Court del Regno Unito ha rigettato la richiesta della figlia di un malato volta ad accertare la responsabilità dei medici che avevano curato il padre per non averla informata del carattere ereditario della malattia che lo affliggeva.
La High Court rigetta una questione di incompatibilità tra il divieto di assistenza al suicidio previsto dal Suicide Act 1961 ed il diritto alla autodeterminazione nella sfera privata e familiare protetto dall’articolo 8 della CEDU.