Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Con ordinanza del 15 marzo 2024 n. 7022 la Corte di Cassazione ha enunciato il principio per cui in caso di mutilazioni genitali femminili (MGF), il pericolo per la richiedente di subire, in caso di rimpatrio, ulteriori trattamenti discriminatori di genere o trattamenti inumani e degradanti deve essere valutato considerando la storia personale della donna e il contesto sociale di provenienza.
La prima sezione civile della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso avverso il decreto della Corte d’Appello di Milano n. 367 del 14 febbraio 2021, la quale conferma la decisione del giudice di primo grado che respinge l’istanza del ricorrente volta a conoscere l’identità della madre naturale.
La Corte di Cassazione, nei casi di maternità surrogata, ha negato l’automatica trascrivibilità del provvedimento straniero che indichi quale genitore del bambino il cd. genitore intenzionale.
La Corte di Cassazione ha stabilito che, ai sensi del combinato disposto degli artt. 406 e 408 c.c., un soggetto nella pienezza delle proprie capacità cognitive e volitive può nominare un amministratore di sostegno affinché questi esprima, in caso di impossibilità dell’interessato, il rifiuto di quest’ultimo ad essere sottoposto a determinati trattamenti terapeutici.
Secondo la Corte di cassazione la trascrizione non comporta una violazione dell’ordine pubblico ed è funzionale a preservare il preminente interesse del minore.
La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato da una coppia che aveva fatto ricorso in Ucraina a pratiche di maternità surrogata.
Nella controversia tra coniugi separati relativa all'affidamento del figlio minore, la Corte di Cassazione ha cassato con rinvio il provvedimento della Corte d'Appello per un vizio di motivazione: il giudice di merito ha adottato un provvedimento atto a prevenire l'aggravamento di una patologia, diagnosticata dal consulente tecnico d'ufficio, senza aver verificato l'attendibilità scientifica della diagnosi e della teoria alla base della stessa.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una donna che in primo e secondo grado di giudizio si era vista respingere la richiesta di nomina di un amministratore di sostegno perché la perdita di capacità era futura e meramente eventuale.
La Corte di cassazione ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. artt. 33, 34, 35 della Legge n. 883/1978, con riferimento agli artt. 2, 3, 13, 24, 32, 111 Cost, nonché all’art. 117 Cost. in relazione agli artt. 6 e 13 CEDU, in quanto non consentirebbero un ricorso immediato ed efficace avverso i provvedimenti che dispongono un T.S.O. in regime di degenza ospedaliera.
Nell'ambito di una controversia relativa alla decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre e all'allontanamento del figlio minore dalla casa familiare, la Corte di Cassazione ha ritenuto che la sindrome di alienazione parentale, sulla base della quale si era fondato il convincimento dei giudici del Tribunale dei Minori di Roma, sia scientificamente inconsistente e non possa costituire il fondamento di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori.