Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte d’Appello di Roma ha ordinato l’annotazione del riconoscimento da parte della madre non biologica nell’atto di nascita del minore, nato tramite PMA di tipo eterologo.
La Corte d’Appello di Roma ha consentito che a margine dell’atto di nascita della minore, nata a seguito di una pratica di procreazione medicalmente assistita, venisse annotato il riconoscimento effettuato dalla genitrice non biologica e che la figlia assumesse anche il suo cognome, aggiungendolo al primo.
La Corte d’Appello di Torino, sezione speciale per i minorenni, ha rigettato il reclamo di donna che chiedeva di avere accesso alle informazioni circa l’identità della madre biologica, che non aveva voluto essere nominata al momento del parto e nel frattempo deceduta: il decesso non costituisce revoca implicita dell’anonimato.
Con decreto del 29 ottobre 2014, la Corte d’appello di Torino riconosce la possibilità di ottenere in Italia la trascrizione dell’atto di nascita di un minore nato in Spagna da tecniche di procreazione medicalmente assistita eterologa da una coppia di due donne.
La Corte d’assise d’appello di Milano riforma la sentenza di condanna di primo grado del sig. E. Forzatti in merito all’imputazione di uxoricidio premeditato, poiché reato impossibile per inesistenza dell’oggetto, in particolare un omicidio impossibile per insufficienza della prova dell’esistenza in vita della persona che l’imputato avrebbe inteso sopprimere. Nei fatti il sig. Forzatti, rispettando la volontà precedentemente espressa dalla moglie e minacciando con un’arma da sparo (poi risultata scarica) gli operatori sanitari per tenerli lontano, aveva staccato i tubi di collegamento dell’impianto di ventilazione che la teneva in vita, provocandone così il decesso.
La Corte d’Assise d’appello di Trieste ha applicato una riduzione di pena nei confronti di un soggetto imputato di omicidio, facendo riferimento alla perizia in base alla quale, a causa della presenza di una variante genetica nel DNA, questi sarebbe stato predisposto a comportamenti violenti.
I giudici di Massa hanno assolto dai reati di rafforzamento e agevolazione del suicidio (art. 580, co. 1 c.p.) Marco Cappato e Mina Welby, nel caso che li vedeva imputati per la morte di Davide Trentini, perché “il fatto non sussiste quanto alla condotta di rafforzamento del proposito di suicidio e perché il fatto non costituisce reato quanto alla condotta di agevolazione dell’esecuzione del suicidio”.
La Corte dei conti ha dichiarato non conforme alla legge il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 549 del 22 febbraio 2021, con il quale è stato approvato l’Accordo di sviluppo sottoscritto da Invitalia e ReiThera s.r.l., volto a sostenere il programma di sviluppo industriale dello stabilimento produttivo sito in Castel Romano.
La Corte di Appello di Lecce, sezione lavoro, ha confermato, quanto stabilito dal giudice del lavoro, rigettando l’istanza dell’Azienda Sanitaria Locale: “La finalità delle linee guida, da individuare nel risparmio di spesa vanno contemperate con la buona pratica medica” e “nel caso di specie non sono emersi in corso di causa elementi che possano condurre a ritenere improntato a dolo o colpa il comportamento del medico”.
La Corte di Appello di Venezia ha ordinato alla Regione Veneto di modificare la disciplina prevista dalla delibera della Giunta regionale n. 753 del 2019, il cui contenuto costituisce una disparità ingiustificata di trattamento in materia di assistenza sanitaria in favore di cittadini extracomunitari.