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UK - High Court (Queen's Bench Division) - MNX v. Dr. Hafshah Khan: richiesta di risarcimento dei costi aggiuntivi sostenuti per crescere il figlio affetto da emofilia e autismo
23 novembre 2017

Con sentenza dell’ottobre 2017, la High Court (Queen’s Bench Division) ha riconosciuto in capo alla ricorrente il diritto al risarcimento dei costi associati ad una disabilità del figlio non direttamente collegata all’inadeguatezza delle indagini diagnostiche atte a verificare il suo stato di portatrice del gene dell’emofilia, condotte dal medico curante, nel momento in cui il bambino disabile non sarebbe mai nato se non fosse stato per la negligenza del medico stesso.

Numero
[2017] EWHC 2990 (QB)
Anno
2017

Nell’agosto 2006 la ricorrente si rivolge a un medico per stabilire se sia portatrice o meno del gene dell’emofilia, in modo da prevenire il rischio di trasmissione della malattia ad eventuali figli. Il medico dispone degli esami del sangue che si rivelano però idonei non tanto a stabilire se la ricorrente sia o meno portatrice del gene, ma solo a verificare se sia affetta da emofilia. Affidandosi ai risultati di questi esami, la ricorrente è portata a credere di non essere portatrice del gene e di non rischiare, quindi. di concepire figli affetti da questa specifica malattia. Nel settembre 2011 la donna dà alla luce un bambino, affetto da emofilia. Nel dicembre 2015 viene accertato che il bimbo è affetto anche da autismo.

È pacifico che se il medico avesse sottoposto la ricorrente a controlli adeguati, il bambino non sarebbe mai nato, in quanto la madre avrebbe condotto ulteriori indagini genetiche durante la gravidanza e, una volta scoperto che il feto era affetto da emofilia, avrebbe posto fine a quella specifica gravidanza.

Il caso in questione ricade nella categoria del wrongful birth (nascita indesiderata). La High Court in questo caso ha negato l’esistenza di una distinzione dei principi applicabili ai casi di wrongful birth rispetto ai casi di wrongful conception (concepimento indesiderato), in quanto, se a seguito del concepimento non si procede ad un’interruzione della gestazione, una wrongful birth sarà il risultato della gravidanza intrapresa.

Le parti si erano accordate sul risarcimento delle spese sostenute a causa della mancata individuazione del gene dell’emofilia e alle conseguenze connesse direttamente alla nascita del bambino affetto da questa particolare malattia.

Il punto sul quale si discute e sul quale la giudice è chiamata ad esprimersi riguarda l’estensione della responsabilità del medico rispetto all’autismo del bambino, ossia se una madre consultando un medico con lo scopo di evitare la nascita di un bambino affetto da una particolare disabilità, invece di evitare il prosieguo di una qualsiasi gravidanza, possa richiedere il risarcimento dei danni per i costi aggiuntivi associati ad una disabilità diversa e non correlata a quella che si chiedeva di evitare.

La stessa High Court ha già determinato, nei casi Parkinson v St. James and Seacroft Uny Hospital NHS Trust (2002) e Groom v Selby (2002), che i costi sostenuti per crescere un bambino disabile, nato come risultato di una negligenza del medico curante, sono risarcibili anche se non c’è nessun collegamento diretto tra la negligenza e la disabilità. Non si rileva nessun motivo per segnare una distinzione tra questi due casi e quello in oggetto, ossia per distinguere tra una madre che avrebbe voluto terminare una gravidanza in cui il feto era affetto da una particolare patologia e una madre che avrebbe voluto portare a termine la gravidanza indipendente dalle condizioni di salute del nascituro. Non sarebbe, infatti, corretto, equo e ragionevole porre la ricorrente in una posizione più sfavorevole solo perché sarebbe stata disposta ad avere una diversa gravidanza e a correre i rischi ad essa associati.

Per quanto riguarda, quindi, la responsabilità del medico in relazione al risarcimento dei danni per i costi aggiuntivi dovuti all’autismo di FNG va rifiutata la posizione della difesa secondo cui tali conseguenze cadrebbero fuori dall’oggetto della prestazione per cui il medico era stato consultato, limitandone la responsabilità alle conseguenze dell’emofilia.

La mancata diagnosi del gene emofilia nella paziente è stato, infatti, un elemento determinante per la prosecuzione della gravidanza e FGN è stato il prodotto di questa particolare gravidanza che, se non fosse stato per la negligenza del medico nel fornire l’informazione richiesta, non sarebbe mai continuata.

Il punto centrale del dovere del medico e il vero scopo del suo servizio, in questo caso, consisteva nel fornire alla ricorrente le informazioni necessarie per permetterle di esercitare il proprio diritto di scelta e, quindi, di terminare una gravidanza affetta da emofilia, come quella in questione.

In questo caso, la responsabilità del medico va estesa a tutte le conseguenze derivanti dalla nascita di FGN.

La parte resistente è quindi condannata al risarcimento dei danni nei confronti della ricorrente, stabilito, mediante accordo fra le parti, nell’ammontare di £ 9.000.000.

Nel box download il testo della sentenza.

Claudia Moltrasio
Pubblicato il: Giovedì, 23 Novembre 2017 - Ultima modifica: Martedì, 25 Giugno 2019
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