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Giurisprudenza

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Corte di Giustizia UE - FOA v. KL: definizione di handicap e disabilità
18 dicembre 2014

  • La Corte di Giustizia ha stabilito che l’obesità può essere considerata un handicap, secondo la nozione della direttiva 2000/78/CE, sul divieto di discriminazioni fondate sulla disabilità.

Corte di Giustizia UE - International Stem Cell Corporation v. Comptroller General of Patents, Designs and Trade Marks: brevettabilità ovulo umano non fecondato
18 dicembre 2014

  • La Corte di Giustizia ha stabilito che l’articolo 6, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 98/44/CE, sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, «deve essere interpretato nel senso che un ovulo umano non fecondato il quale, attraverso la partenogenesi, sia stato indotto a dividersi e a svilupparsi, non costituisce un «embrione umano», ai sensi della suddetta disposizione, qualora, alla luce delle attuali conoscenze della scienza, esso sia privo, in quanto tale, della capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano, circostanza che spetta al giudice nazionale verificare».

Corte di Giustizia UE - Léger v. Ministre des Affaires sociales et al. : limitazioni alla donazione del sangue per gli omosessuali
29 aprile 2015

  • In una domanda di pronuncia pregiudiziale vertente sull’interpretazione di un allegato della direttiva d’attuazione della direttiva sui requisiti tecnici del sangue e degli emocomponenti, la Corte di Giustizia UE ha stabilito che il criterio di esclusione permanente dalla donazione di sangue in base al comportamento sessuale comprende anche l’ipotesi in cui uno Stato membro preveda una controindicazione permanente alla donazione di sangue per gli uomini omosessuali, purché siano soddisfatte alcune condizioni mediche e scientifiche.

Corte di Giustizia UE - N. W. et al. v. Sanofi Pasteur MSD SNC et al. : vaccini difettosi e nesso di causalità
21 giugno 2017

  • La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ammesso, mediante la sentenza pubblicata il 21 giugno 2017, causa C-621/15, la possibilità di considerare validi alcuni elementi di fatto, qualora sufficientemente gravi, precisi e concordanti, nell’accertamento del nesso di causalità fra il difetto di un vaccino e una malattia sviluppata in seguito alla somministrazione, nonostante la ricerca medica non si sia pronunciata né favorevolmente né sfavorevolmente a riguardo. 

Corte di Giustizia UE - Sentenza C-247/23: Rettifica dei dati sull’identità di genere e art. 16 GDPR
13 marzo 2025

  • Con la sentenza del 13 marzo 2025 (causa C-247/23), la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata rispetto all’interpretazione dell’art. 16 del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), affermando che il diritto alla rettifica dei dati personali si estende anche ai dati relativi al genere e che gli Stati membri non possono subordinare tale diritto alla prova di un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso.

Corte di Giustizia UE – C.Z. e altri c. Ilva: inquinamento e pericoli per la salute umana
25 giugno 2024

  • Il 25 giugno 2024 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, durante il ricorso incidentale sollevato dal tribunale di Milano in una controversia riguardante lo stabilimento Ilva, ha affermato che la nozione di “inquinamento” ai sensi della Direttiva 2010/75 relativa alle emissioni industriali include sia i danni all’ambiente che quelli sulla salute umana ed entrambi gli aspetti devono essere valutati nel procedimento di rilascio e di riesame per l’autorizzazione per l’esercizio di un’attività industriale.

Corte di Giustizia UE – Caso Petru: rimborso cure mediche ricevute in altro Stato membro
9 ottobre 2014

  • In un procedimento avente ad oggetto una domanda di pronuncia pregiudiziale sull’interpretazione dell’art. 22, par. 2, del regolamento 1408/71, la Corte di Giustizia ha affermato che la previa autorizzazione necessaria per ottenere il rimborso di spese mediche sostenute all’estero non possa essere negata qualora le cure mediche non possano essere ottenute nello Stato membro di residenza entro un termine ragionevole a causa della mancanza di farmaci e materiali medici di prima necessità.

Corte di Giustizia UE – Commissione Europea v. Italia: disabili e lavoro
4 luglio 2013

  • L'Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia per non aver imposto a tutti i datori di lavoro di prevedere, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili, venendo così meno al suo obbligo di recepire correttamente e completamente l’articolo 5 della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.

Corte di Giustizia UE – Commissione Europea v. Polonia: condanna della Polonia per esclusione di cellule riproduttive, tessuti fetali e tessuti embrionali da atto di recepimento direttive UE
11 giugno 2015

  • La Corte di Giustizia (Terza sezione) condanna la Repubblica di Polonia per aver trasposto nel proprio ordinamento le direttive 2004/23/CE, 2006/17/CE e 2006/86/CE in modo incompleto, escludendo dall’applicazione della normativa nazionale di trasposizione le cellule riproduttive, i tessuti fetali e i tessuti embrionali.

Corte di Giustizia UE – CR, GF e TY v. Austria: ricongiungimento familiare di un rifugiato minore in uno Stato membro
30 gennaio 2024

  • Nella decisione della Corte di Giustizia si stabilisce che l’art 10 par. 2 e 3 lettera a) della direttiva 86/2003 deve essere interpretato avendo sempre considerazione del superiore interesse del minore e perseguendo, in base alle condizioni precipue, il ricongiungimento familiare con il minore rifugiato in uno Stato membro dell’Unione europea.

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Pubblicato il: Venerdì, 04 Gennaio 2019 - Ultima modifica: Giovedì, 20 Giugno 2019
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