Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte di cassazione ha rigettato il ricorso di due genitori contro il provvedimento del giudice tutelare di nomina del Direttore Generale dell’ospedale come curatore speciale del figlio minore (ex. art. 3 della legge n. 219/2017), riconoscendo il giudice quale garante degli interessi dello stesso.
La Corte di cassazione ha accolto il ricorso presentato contro una decisione della Corte di appello che rigettava la richiesta di risarcimento del danno da responsabilità medica, rilevando che il diritto della paziente ad essere informata sullo stato di salute del feto include anche le diagnosi riconducibili a probabilità statistiche di errore.
La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha emanato un’ordinanza interlocutoria con la quale intende rimettere alle Sezioni Unite la questione riguardo il riconoscimento di entrambi i genitori, biologico ed intenzionale, nell’atto di nascita del minore nato tramite maternità surrogata.
Con l’ordinanza n. 27325/2021, del 7 ottobre 2021, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha cassato con rinvio la sentenza del Tribunale di Cagliari n. 1569/2017 e affermando che la cessione di una biobanca e dell’annessa banca dati genetica dal titolare originario ad un nuovo titolare comporta la cessazione del trattamento e non una successione nel trattamento stesso. Di conseguenza, la società cessionaria è tenuta al rispetto della disciplina in materia di informativa e di acquisizione del consenso nei confronti degli interessati, secondo quanto previsto dal Codice della Privacy.
La Corte di cassazione ha dichiarato inammissibile per carenza di interesse ad agire dei ricorrenti il ricorso proposto contro la sentenza della Corte d’appello di Bari che negava la rettificazione dell’atto di nascita di una minore nata all’estero attraverso maternità surrogata.
La Corte di Cassazione ha ribadito la prevalenza del diritto del figlio a conoscere le proprie origini, dopo la morte della madre che aveva scelto di rimanere anonima.
La Corte di cassazione ha stabilito che ai fini della rettificazione anagrafica del sesso è sufficiente la modifica dei caratteri sessuali secondari, per cui la conformazione di quelli primari in via chirurgica – pur rimanendo un’opzione nella libera disponibilità della persona – non condiziona l’accoglimento della domanda giudiziale di modifica del sesso e del nome.
La Cassazione, nella controversia sul riconoscimento dello status di genitrici di due donne che hanno avuto un figlio da PMA eterologa, ha stabilito che la legislazione applicabile al caso concreto è esclusivamente quella italiana.
La Corte di cassazione ha accolto il ricorso avverso un provvedimento di assegnazione di amministratore di sostegno per la sua contraddittorietà e per la mancata considerazione da parte del giudice del Tribunale di Bolzano della possibilità di superare la limitazione di capacità fisica tramite l’uso di mezzi tecnologici o altri ausili.
La Corte di cassazione ha rigettato il ricorso proposto da un padre nei confronti dell’ex moglie, in relazione alla condanna al versamento di un contributo di mantenimento al figlio maggiorenne non autosufficiente a causa di una grave forma di depressione.