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UK - High Court (Familiy Division) - In the matter of Z (A Child) (No 2): la s.54 (1) dello Human Fertilisation and Embriology Act è incompatibile con la CEDU
20 maggio 2016

Il presidente della Family Division della High Court ha dichiarato l’incompatibilità della sezione 54 dello Human Fertilisation and Embriology Act (2008) rispetto alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nella misura in cui viola il divieto di discriminazione in combinato disposto con il principio del rispetto della vita privata e familiare (rispettivamente articoli 14 e 8).

Numero
[2016] EWHC 1191 (Fam)
Anno
2016

Lo Human Fertilisation and Embriology Act del 2008 alla sezione 54 stabilisce infatti che possa richiedere e ottenere dalla corte un parental order, ossia un “order providing for a child to be treated in law as the child of the applicants” (s. 54.1), solo una coppia di persone coniugate o conviventi o in una relazione altrimenti stabile anche dello stesso sesso, di cui almeno uno risulti aver donato i propri gameti al fine della gestazione da parte della madre surrogata. In base a tale norma non possono quindi richiedere questo provvedimento persone singole.

Il provvedimento di adozione riconosce invece, ai sensi dell’Adoption and Children Act (2002), la responsabilità genitoriale su un bambino in capo agli adottanti o all’adottante (Section 46(1)).

Il caso da cui trae origine la controversia può essere riassunto nei termini che seguono. Il bambino ‘Z’ nacque nell’agosto 2014 nello Stato del Minnesota (USA); era stato concepito con una tecnica di fecondazione assistita utilizzando lo sperma del padre intenzionale e l’ovulo di una donatrice impiantato nell’utero di una donna single americana. L’accordo di surrogazione era stato contratto validamente secondo la legge del Minnesota, in base alla quale poi il padre di Z viene legalmente riconosciuto come unico genitore e la madre surrogata viene liberata da ogni forma di responsabilità genitoriale. Per la legge del Regno Unito, dove il padre di Z e Z tornarono dopo la nascita di quest’ultimo, la madre surrogata, prescindendo degli accordi stipulati in Minnesota, viene invece considerata l’unica genitrice di Z. Il bambino venne quindi ricondotto sotto tutela giudiziale, ma per ovvie ragioni non poteva essere considerata una soluzione permanente. Il padre di Z richiese dunque un parental order, nonostante come già riferito, la legge inglese non permetta a persone single di ottenerlo.

I legali dell’applicant father avevano inizialmente agito sulla base dello Human Rights Act (1998) e specificamente della Section 3(1) ai sensi della quale la legge ordinaria deve per quanto possibile essere interpretata e applicata in modo compatibile con i principi della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. A fronte dell’esito sfavorevole del giudizio, in cui il giudice sostenne di non avere il richiesto margine di interpretazione della sezione 54 HFEA e che una materia tanto delicata non potesse essere sottratta alla competenza legislativa, il padre di Z propose una nuova azione chiedendo che venisse dichiarata l’incompatibilità della suddetta disposizione rispetto alla Cedu, in particolare agli articoli 8 e 14.

Nel corso di questo giudizio, il Segretario di Stato ha supportato le ragioni del bambino e del padre intenzionale, sostenendo come si tratti di un evidente caso di discriminazione: non ci sarebbe infatti una violazione dell’art 8 della Cedu singolarmente considerato, dal momento che il padre di Z avrebbe comunque potuto percorrere la via dell’adozione per ottenere il riconoscimento anche giuridico del legame con il figlio biologico; l’incompatibilità emergerebbe quindi tutta sul piano della discriminazione tra le coppie, che avrebbero libertà di scegliere tra le due vie (quella dell’adozione e quella del parental order), e le persone single.

Il giudice accoglie le posizioni dei ricorrenti e del Segretario e dichiara l’incompatibilità della sezione 54 dello Human Fertilisation and Embriology Act con i principi sanciti dall’articolo 14 della Cedu in combinato disposto con l’articolo 8, nella misura in cui viene impedito al richiedente di ottenere un parental order sulla sola base del suo status di persona single, e non di membro di una coppia.

Ai sensi della section 4(1) dello Human Rights Act, tuttavia, una dichiarazione di incompatibilità non pregiudica la validità della norma né produce effetti vincolanti per le parti nel processo in cui è resa. Resta quindi nella disponibilità del Parlamento adottare i provvedimenti ritenuti necessari per l’eliminazione della suddetta incompatibilità.

Il testo della decisione è scaricabile dal box download.

Denise Sacco
Pubblicato il: Venerdì, 20 Maggio 2016 - Ultima modifica: Lunedì, 17 Giugno 2019
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