Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La quarta sezione penale della Cassazione ha annullato e rinviato alla Corte d'appello un provvedimento relativo alla portata applicativa e all'impatto sui processi in corso dell'art. 3 della legge n. 189/2012, il c.d. decreto Balduzzi, sulla responsabilità per colpa del medico.
La Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato da un medico che non aveva mai diagnosticato a una donna un linfoma di Hodgkin, nonostante la paziente avesse rifiutato volontariamente qualunque cura negli ultimi mesi di vita.
Con sentenza depositata il 20/6/2011 la Suprema Corte ha stabilito che rientra nei doveri non solo del medico, ma anche dell’infermiere, quello di controllare il decorso della convalescenza del paziente ricoverato in reparto, così da potere eventualmente porre le condizioni per un tempestivo intervento del medico.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un medico condannato per omicidio colposo per la morte di un paziente deceduto per arresto cardiocircolatorio a seguito di un'occlusione intestinale. «Il medico che insieme al direttore del reparto compie attività sanitaria non può pretendere di essere sollevato da responsabilità ove ometta di differenziare la propria posizione, rendendo palesi i motivi che lo inducono a dissentire dalla decisione eventualmente presa dal direttore».
La Cassazione Penale, sez. IV, ha chiarito che in ambito di responsabilità medica il rispetto delle linee guida - normativa contenuta in legge 24/2017 (legge Gelli-Bianco) - non esclude la punibilità della condotta.
La Corte di Cassazione ha individuato in capo all’infermiere delle “responsabilità di tipo omissivo riconducibili ad una specifica posizione di garanzia nei confronti del paziente del tutto autonoma rispetto a quella del medico”.
La IV sezione della Cassazione Penale (sentenza 50083/2017) ha confermato la condanna di due professionisti della salute per omicidio colposo, per aver effettuato una trasfusione di sangue incompatibile con il gruppo sanguigno del paziente.
La Corte di Cassazione ha annullato la condanna di un medico per il reato di lesioni colpose gravi applicando il nuovo articolo 590 sexies del Codice penale, il quale prevede una causa di non punibilità dell’esercente la professione sanitaria nel caso in cui siano rispettate le linee guida o, in mancanza, le buone pratiche clinico assistenziali, nel solo caso di imperizia, indipendentemente dal grado della colpa.
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza che assolveva un medico dall'imputazione di cui all'art. 589 c.p. a fronte di un ritardo nella diagnosi di un tumore pancreatico: la presenza di una patologia ad esito infausto non può escludere il rapporto causale tra condotta omissiva ed evento morte.
La Corte di Cassazione ha stabilito nella sentenza n. 5892/2019 che, qualora gli imputati siano assolti dall’imputazione penale poiché si rileva in giudizio solo una colpa lieve, l’assoluzione si estende anche agli effetti civili.