Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Us Court of Appeals for the Ninth Circuit ha ristretto la portata di un'ingiunzione preliminare contro una legge dello Stato dell'Idaho del 1972 che punisce il procurato aborto. Madre di tre figli, Jennie Linn McCormack è stata perseguita penalmente (senza essere condannata) nel maggio 2011; nel mese di agosto ha agito al fine di evitare l'incriminazione di altre donne per il medesimo reato e ha impugnato la recente legge statale “fetal pain anti-abortion statute”, poiché quest'ultima pone dei limiti incostituzionali all'aborto. La legge, secondo la ricorrente, creerebbe delle discriminazioni nei confronti delle donne con limitati mezzi economici.
Nella domanda di pronuncia pregiudiziale vertente sull’interpretazione dell’articolo 26-bis della direttiva 2001/18/CE, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, la Corte di Giustizia ha deciso che la messa in coltura di OGM non può essere assoggettata a una procedura nazionale di autorizzazione, quando il loro impiego e commercializzazione sono autorizzati dal Regolamento (CE) n. 1829/2003.
La seconda Sezione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha dichiarato all'unanimità che il divieto di accedere alla diagnosi preimpianto imposto alle coppie portatrici di malattie geneticamernte trasmissibili dalla legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita contrasta con l'articolo 8 della CEDU.
La Appeals Court in Washington DC ha stabilito che l’NIH (National Institutes of Health) è legittimato a finanziare progetti di ricerca basati su cellule staminali embrionali umane. La sentenza di appello conferma la decisione di una corte inferiore che, nel 2011, aveva dichiarato legittimo il finanziamento di tali ricerche, nonostante l’esistenza di una legge federale del 1996 che vieta il finanziamento di progetti che comportino la distruzione di embrioni.
La High Court di Inghilterra e Galles ha rigettato il ricorso di Tony Nicklinson e di un altro uomo (Martin), che chiedevano alla Corte di non perseguire il medico che si era reso disponibile ad iniettare una dose letale di antidolorifici al fine di porre termine alla loro esistenza.
Il giudice Leanne Clare della Children's Court del Queensland (Brisbane, Australia), in un caso di maternità surrogata, ha fornito una definizione di concepimento, in base alla quale questo avrebbe inizio non a partire dalla fecondazione dell'ovulo ma dal momento iniziale della gravidanza, la quale a sua volta richiede un "active process within a woman’s body".
La Family Division della High Court dell'Inghilterra e del Galles ha stabilito che è possibile sospendere la ventilazione meccanica di un bambino colpito da gravissime lesioni cerebrali, nonostante l'opinione contraria, dettata da ragioni di carattere religioso, espressa dai genitori e nonostante ciò ne causi inevitabilmente la morte.
Secondo la Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo la decisione dei giudici tedeschi di dichiarare inammissibile il ricorso presentato da un marito avverso il provvedimento dell’Istituto federale per i farmaci e i dispositivi medici (Bundesinstitut für Arzneimittel und Medizinprodukte) che negava l’autorizzazione ad ottenere 15 grammi di pentobarbiturici – dose letale che avrebbe permesso alla moglie, affetta da quadriplegia, di togliersi la vita – integra una violazione dell’art. 8 della Convenzione.
La Corte costituzionale, dopo aver dichiarato l'inammissibilità e la non fondatezza di alcune delle questioni prospettate dalle Regioni ricorrenti (Veneto e Friuli Venezia Giulia), accoglie parzialmente uno dei motivi del ricorso, basato sulla violazione dell'art. 117, co. 6, Cost.
Oggetto del giudizio sono le disposizioni con cui l'art. 17, c. 1°, lett. d) e 6°, del D.L. n. 98/2011, convertito con modificazioni nella l. n. 111/2011, con cui venivano reintrodotti i ticket di 10 € per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di 25 € per le prestazioni erogate in regime di pronto soccorso ospedaliero non seguite da ricovero, che – a parere delle ricorrenti – violano gli artt. 117, 119, 3, 32, 97 e 118 Cost., nonché l'art. 48 dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia.
Con decisione adottata 5 voti a 4 la Supreme Court statunitense ha fatto salvo il Patient Protection Affordable Care Act (PPACA), il testo cardine della riforma sanitaria varata dall'amministrazione Obama. La questione di costituzionalità era incentrata in primis sulla previsione relativa al c.d. individual mandate, in base al quale tutti i cittadini dovranno (shall), entro il 2014, ottenere una polizza assicurativa che garantisca una copertura essenziale minima. Nel caso in cui tale dovere non dovesse essere adempiuto interverrà l'obbligo di corrispondere al governo federale uno “shared responsibility payment”, una sorta di tassa individuale penale.