Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Il Giudice tutelare del Tribunale di Cagliari, pronunciandosi sulla richiesta dell’amministratore di sostegno di W.P., malato di SLA, ha autorizzato, previa assunzione del consenso attuale di W.P. (e in caso di sopravvenuta incapacità, del suo amministratore di sostegno), l’interruzione del trattamento di sostegno vitale mediante respirazione artificiale, previa sedazione.
Il Tar Lazio ha respinto il ricorso contro il decreto della Regione Lazio sulla riorganizzazione dei consultori familiari, in cui si prevede che il personale del consultorio è tenuto alla prescrizione dei contraccettivi d’emergenza (cd. pillola del giorno dopo) e che l’obiezione di coscienza riguarda l'attività degli operatori impegnati nell'interruzione di gravidanza, nella quale il personale dei consultori non è impegnato direttamente.
La Cassazione dichiara integrato il reato di rifiuto ed omissione di atti d’ufficio (art 328 cod. pen.), qualora il medico del Pronto Soccorso non visiti il paziente. La fattispecie risulta integrata a prescindere dalla gravità delle condizioni di salute della personae dall’aggravamento delle stesse, dovuto all’omissione o al ritardo dell’intervento.
Nel caso volto ad ottenere l’affidamento (child arrangement order) di Z, un bambino nato a seguito di un surrogacy agreement stipulato tra X (c.d. "surrogate") e A e B (c.d.”commissing parents” di Z), la Family Court ha permesso alla madre surrogata di tenere il bambino sulla base della sezione 1(1)(3)(4) del Children Act (1989).
Il Corte d’Appello di Londra, in data 30 giugno 2016, specifica la portata dell’“effective consent” nel caso di maternità surrogata, quando il consenso per l’utilizzo degli ovuli è dato prima di morire.
La Cassazione, accogliendo il ricorso contro una decisione del Giudice di Pace di Roma che aveva avvallato il provvedimento di espulsione nei confronti di una cittadina peruviana, ha stabilito che la necessità di seguire un rigido protocollo post-operatorio costituisce un motivo di salute ostativo all’espulsione.
La Corte Suprema statunitense si è pronunciata sulla legittimità della legge texana HB 2 che regola l’aborto, affermando che i requisiti richiesti alle cliniche abortive e ai medici impongono un onere eccessivo nell’accesso all’interruzione di gravidanza.
Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar Lombardia n. 2271/2015, in cui era stata dichiarata l’illegittimità delle delibere con le quali la Giunta della Regione Lombardia aveva stabilito di porre a carico delle coppie l’intero costo delle prestazioni per la PMA di tipo eterologo.
Secondo la Corte di cassazione la trascrizione non comporta una violazione dell’ordine pubblico ed è funzionale a preservare il preminente interesse del minore.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso presentato contro il Governo russo da cinque cittadini stranieri cui è stato negato il diritto di ingresso e di residenza in Russia in quanto positivi all’HIV e ha dichiarato che la negazione del permesso di soggiorno o la dichiarazione di presenza indesiderata (“undesirability decision”) sul territorio russo (presupposto per l’ordine di espulsione o per il divieto di ingresso) basata sullo stato di salute del richiedente, nel caso di specie sull’essere positivi all’HIV, viola gli artt. 8 e 14 della CEDU.