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Tribunale di Milano - sentenza del 27 aprile 2014: maternità surrogata all’estero e condanna per falsa dichiarazione
27 aprile 2014

Il Tribunale di Milano ha condannato due persone per falsa dichiarazione in atti dello stato civile ai sensi dell'art. 495, co. 2, n. 1 c.p., in relazione allo stato civile del loro figlio, nato grazie a un procedimento disurrogazione di maternità all'estero.

Numero
3615/13 R.G.G.I.P.
Anno
2014

I due imputati, A e B sono una coppia di conviventi. La donna, B, è stata resa infertile a causa di una terapia chemioterapica. I due si recano in India per procedere a una fecondazione eterologa con materiale genetico dell’uomo, A, e donazione anonima dell’ovocita. La gravidanza è stata portata avanti da una terza donna anonima, in India.

Il bambino, C, nasce all’inizio del 2012. A e B presentano al Consolato italiano a Mumbai il certificato di nascita, formato dalle competenti autorità indiane, in base al quale risultano essere i genitori di C. Il certificato è stato emesso in conformità al quadro giuridico indiano che, pur in assenza di una apposita legge nazionale, consente la surrogazione di maternità.

Al rientro in Italia, A e B si recano all’anagrafe del Comune di Milano per chiedere la trascrizione dell’atto di nascita nei registri dello stato civile. Il padre compila il modulo con gli estremi dell'atto estero e, avvertito delle conseguenze penali di una dichiarazione mendace ai sensi dell'art. 76 del D.P.R. 28.12.2000, n. 445, sottoscrive un modulo in cui attesta che il bambino è anche figlio della compagna.

Secondo il Tribunale i due imputati sono colpevoli del reato di falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale per aver dichiarato che B è la madre del bambino. Il reato, compiuto dall’uomo in concorso con la donna, era finalizzato «a sottrarre al patrimonio conoscitivo dell'Ufficiale d'anagrafe un elemento potenzialmente valutabile ai fini del rifiuto della trascrizione […] per contrarietà all’ordine pubblico». Secondo il GUP, «ai fini della consumazione del reato non rileva né che, in concreto, non è ritenuto contrario all’ordine pubblico internazionale la trascrizione in Italia di un atto di nascita da maternità surrogata […] né che il falso fosse sostanzialmente inutile». La condotta è stata accompagnata dalla volontà di rendere false dichiarazioni e questo è di per sé sufficiente a configurare il reato.

Il testo della sentenza è disponibile nel box download (fonte: penalecontemporaneo.it)

Nei mesi scorsi altri Tribunali si sono pronunciati su casi analoghi: Tribunale di Milano, Tribunale di Trieste e Tribunale di Brescia.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Domenica, 27 Aprile 2014 - Ultima modifica: Venerdì, 07 Giugno 2019
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