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Giurisprudenza

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Colombia - Corte costituzionale – sent. C-239/1997: diritto costituzionale a morire con dignità
20 maggio 1997

  • Con sentenza C-239 del 1997 la Corte costituzionale colombiana ha dichiarato la non applicabilità della norma del codice penale che punisce l’“homicidio por piedad” al medico che ponga fine all’esistenza di un malato terminale, in condizioni di grave sofferenza, che abbia manifestato una chiara volontà in tal senso.

Corte Europea dei Diritti dell’Uomo - D. v. UK: stranieri e diritto alla salute
2 maggio 1997

  • La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha rilevato la violazione dell'articolo 3 CEDU da parte del Regno Unito, per il provvedimento di espulsione adottato nei confronti di un detenuto sieropositivo, malato di AIDS allo stadio terminale, che nel Paese d'origine non avrebbe avuto accesso alle terapie già intraprese (ric. n. 30240/96).

Canada - Supreme Court - Rodriguez v. British Columbia (Attorney General): suicidio assistito
30 settembre 1993

  • Il 30 settembre 1993, con una decisione adottata 5 voti a 4, la Corte Suprema Canadese ha confermato la costituzionalità dell'articolo del codice penale che punisce il reato di suicidio assistito. Il caso ha origine dal ricorso presentato dall'allora quarantaduenne Sue Rodriguez, affetta da una forma di SLA, contro l'articolo 241(b) del codice penale per violazione di alcuni dei diritti fondamentali garantiti dalla Canadian Charter of Rights and Freedoms.

UK - High Court - Airedale NHS Trust v Bland: incapacità e rifiuto dei trattamenti
4 febbraio 1993

  • Nel c.d. Tony Bland case (Airedale NHS Trust v Bland, [1993] 1 All ER 821 HL) la High Court di Londra si è pronunciata sull’interruzione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale nei confronti di un ragazzo in stato vegetativo a causa dei gravissimi danni cerebrali subiti quattro anni prima nel disastro dello stadio Hillsborough. La Corte considerò tali trattamenti come terapie mediche e, riconoscendo l’esistenza di un generale right to refuse medical treatments e l’inutilità di un prolungato accanimento terapeutico, ne permise l’interruzione.

US Supreme Court – Planned Parenthood v. Casey: aborto
29 giugno 1992

  • In data 29 giugno 1992, la Supreme Court ha stabilito l’incostituzionalità parziale di una legge che richiedeva ad una donna sposata di notificare il coniuge prima di accedere all’IVG.

US - California Supreme Court - Moore v. Regents of University of California: proprietà del materiale biologico
9 luglio 1990

  • La Corte Suprema della California afferma che, nel caso in cui ricercatori impieghino materiale biologico ottenuto nel corso di operazioni chirurgiche per il perseguimento di finalità di ricerca e ottengano benefici di tipo economico da brevetti da esso derivati, il paziente non possa esercitare azioni di tipo proprietario, ma piuttosto lamentare eventuali violazioni del rapporto di fiducia intercorrente con il medico e delle procedure di consenso informato.

US Supreme Court - Cruzan v. Director, Missouri Department of Health, (88-1503): incapacità e rifiuto dei trattamenti
25 giugno 1990

  • La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, a fronte delle richieste dei tutori di una ragazza posta in condizione di “stato vegetativo permanente” (ovvero in condizione clinica di non consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante, e pertanto giuridicamente incapace di assumere le decisioni che la riguardassero, comprese quelle relative al suo stato di salute) di interrompere l’idratazione e l’alimentazione artificiali somministrate alla stessa, sulla base della sua presunta volontà di rifiuto ai trattamenti, ha respinto il ricorso, ritenendo che, in mancanza di una prova chiara, completa e convincente della rispondenza alla volontà effettiva del soggetto incapace, non sia ammissibile alcun giudizio sostitutivo (substituted judgement) dei tutori.

Corte costituzionale – sentenza n. 161/1985: modifica dei caratteri sessuali e diritto alla salute
24 maggio 1985

  • Con la sentenza n. 161/1985 la Corte interviene per la prima volta per soppesare la legittimità costituzionale della legge n. 164/1982, in materia di “rettificazione di attribuzione di sesso”.

Corte costituzionale – sentenza n. 98/1979: non rientra fra i diritti fondamentali dell’individuo l’assegnazione di un sesso diverso da quello di nascita
1 agosto 1979

  • La sentenza testimonia un risalente orientamento della Corte costituzionale, oggi superato, secondo cui il diritto all’identità di genere non poteva essere collocato tra i diritti inviolabili di cui all’art. 2 Cost.

Corte costituzionale - sent. 27/1975: illegittimità parziale del reato di aborto
18 febbraio 1975

  • Il caso riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia, prima dell’emanazione della legge n. 194/78.

    La questione di costituzionalità si riferiva in particolare all’art. 546 del codice penale nella parte in cui puniva chi cagionasse l’aborto di una donna consenziente anche qualora fosse stata accertata la pericolosità della gravidanza per il benessere fisico o per l’equilibrio psichico della gestante, senza che ricorressero gli estremi dello stato di necessità.

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Pubblicato il: Venerdì, 04 Gennaio 2019 - Ultima modifica: Giovedì, 20 Giugno 2019
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