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Corte Suprema Israeliana - Israel Prison Service: PMA
13 giugno 2006

La Corte Suprema Israeliana ha rigettato il ricorso di due membri del Knesset per l'annullamento dell'autorizzazione emessa dall'autorità carceraria israeliana, con la quale veniva concesso a un condannato all'ergastolo il permesso di inviare alla moglie i propri gameti per la PMA.

Numero
HCJ 2245/06
Anno
2006

Yigal Amir , condannato all'ergastolo per l'omicidio del primo ministro Yitzhak Rabin, aveva ricevuto un diniego – motivato da ragioni di sicurezza – alla sua richiesta di un permesso per visite coniugali. Egli chiese allora di poter inviare alla moglie, all'esterno del carcere, un campione del proprio sperma, per consentirle di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. L'autorità carceraria acconsentì alla sua richiesta. Di conseguenza, i ricorrenti, due membri del Knesset, presentarono ricorso sostenendo che l'Israel Prison Service non aveva il potere di concedere tal sorta di autorizzazioni e che pertanto il provvedimento era stato adottato ultra vires e andava annullato. A tali motivi, aggiungevano anche alcune osservazioni sull'immoralità del fatto di permettere all'assassino del primo ministro di avere dei figli e sul fatto che la condanna ricevuta limitava anche il suo diritto ad avere una famiglia.

La Corte Suprema riconosce la legittimità del provvedimento dell'autorità carceraria ed afferma che anche i condannati hanno un fondamentale diritto costituzionale a diventare genitori e che tale diritto non è cedevole nel caso di condanna.

In alcune ipotesi, il diritto ad avere una famiglia e a diventare genitori può essere limitato nel caso di una condanna, ma le ragioni di tale restrizione devono essere attinenti al motivo della detenzione.

In termini generali, non serve una previsione legislativa ad hoc per consentire ad una pubblica autorità di emettere un'autorizzazione volta a riconoscere ad un individuo un suo diritto fondamentale. Vale piuttosto il contrario: serve una specifica previsione legislativa per limitare o sospendere il godimento di quel diritto. Il testo completo della sentenza è disponibile nel box download.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Martedì, 13 Giugno 2006 - Ultima modifica: Giovedì, 30 Maggio 2019
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