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Ministero della Salute – Relazione annuale 2023 sull’attuazione della legge 194/1978
Anno 2023

Il Ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento la relazione annuale sull’attuazione della legge 194/1998, in materia di tutela sociale della maternità e interruzione volontaria di gravidanza, in riferimento ai dati raccolti nell’anno 2021.

Nel corso del 2021 il numero totale di IVG sono state 63.653 (-4,2% rispetto al 2020). Il tasso di abortività (numero di IVG ogni 1.000 donne residenti in Italia tra i 15 e i 49 anni) è di 5,3 per 1.000 (-2,2% rispetto al 2020), e il rapporto di abortività (numero IVG per nati vivi) è pari a 159,0 per 1.000 (-4,1% rispetto al 2020). Rispetto al numero di nati vivi (400.249 nel 2021), le IVG sono state il 15,9% delle nascite.

Il tasso di abortività più elevato si riscontra fra le donne con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, ma nel complesso il numero di IVG effettuate ha subito un decremento in tutte le classi di età, ad eccezione della fascia di donne con età inferiore ai 20 anni. Fra le minorenni il tasso di abortività è 2,1 per 1.000 (nel 2020 era 1,9 per 1.000), e il numero totale delle IVG (1.707) è pari al 2,7% del totale, parametri per la prima volta in aumento dal 2011, momento dal quale la tendenza era sempre stata in diminuzione.

Il numero di donne straniere che ricorrono a IVG è il 27,1% del totale degli interventi portati a termine (28,5% nel 2020), evidenziando una stabilizzazione del numero di interventi rispetto agli incrementi significativi degli ultimi anni.

Le donne nubili che hanno deciso di eseguire una IVG (59,5%) registra un piccolo incremento rispetto all’anno precedente (+1,5%). Tale dato è da valutare unitariamente al fatto che in Italia il numero di donne coniugate è in diminuzione, e che il ricorso all’IVG fra le donne coniugate è in calo.  

Tra le donne italiane che hanno eseguito IVG il 47,2% hanno un’occupazione (46,5% nel 2020), mentre tra le donne straniere la percentuale è del 38,3%.

In leggero aumento è la percentuale di IVG effettuate da donne senza figli (40,2% nel 2021, contro il 39% nel 2020), mentre la percentuale di coloro che aveva già fatto ricorso a questo intervento diminuisce al 24% (24,5% nel 2020), calo presumibilmente dovuto a un minor numero di gravidanze indesiderate, in virtù della diffusione di efficaci metodi per la procreazione consapevole e alla contraccezione di emergenza.

In tema di mobilità, si rileva che nel 2021 il 93,7% delle IVG è stato eseguito nella Regione in cui la donna risiedeva, e di queste l’87,0% nella Provincia di residenza, confermando il basso flusso di mobilità fra le Regioni.  Il numero di strutture ospedaliere dotate di un reparto di ostetricia/ginecologia è pari a 562, ma solo 335 (59,6%) eseguono IVG. Si rileva inoltre che ogni 100.000 in età fertile sono presenti 3,3 punti nascita e 2,8 strutture che effettuano IVG.

Le IVG sono state eseguite prevalentemente in Istituti di cura pubblici (91,3%), seguiti dalle cliniche convenzionate autorizzate (4,3%), e gli ambulatori pubblici (4,3%).

È in diminuzione il numero medio di IVG effettuate settimanalmente da ogni ginecologo non obiettore (1599 nel 2021), con 0,9 IVG a settimana nel 2021 (contro l’1,68 nel 2011 e il 2,49 nel 1992), dato dovuto alla riduzione del numero di aborti annuali e al lieve aumento del numero di medici non obiettori.

La percentuale delle obiezioni di coscienza è leggermente diminuita: tra i ginecologi si registra il 63,4% (64,6% nel 2020), tra gli anestesisti il 40,5% (44,6% nel 2020), e per il personale non medico il 32,8% (36,2% nel 2020).

Per quanto riguarda le di modalità di svolgimento, si registra che, per il rilascio del certificato necessario per l’IVG, prevale il ricorso al consultorio familiare (42,8%), seguito dal servizio ostetrico-ginecologico ospedaliero (34,9%) e dal medico di fiducia (20,3%). Il tempo di attesa tra l’emissione del certificato e l’intervento è un dato in diminuzione, infatti il 78,4% degli interventi è stato effettuato entro i 14 giorni dal rilascio del documento (74,3% nel 2020), mentre solo l’8,4 % delle IVG sono avvenute oltre le 3 settimane dal rilascio del certificato.

Nel 2021 si nota una lieve diminuzione del ricorso alla procedura d’urgenza (24,8% dei casi, contro il 25% nel 2020). Persiste invece l’aumento del numero di interventi eseguiti durante le prime fasi della gravidanza: il 61,7% è stato effettuato entro le prime 8 settimane di gestazione (56% nel 2020), il 21,7% tra le 9 e le 10, il 9,9% tra le 11 e le 12 settimane, e il restante 6,7% dopo la dodicesima settimana.

Si continua ad osservare una costante riduzione degli interventi che adoperano l’anestesia generale (27,8% dei casi nel 2021, rispetto al 37,7% nel 2020), conseguenza del continuo aumento del ricorso all’aborto farmacologico (45,3% nel 2021, contro il 31,9% nel 2020), che si registra, in particolare, fin dalla pubblicazione delle “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con Mifepristone e Prostaglandine” del 12 agosto 2020. La modalità di intervento principale rimane comunque l’isterosuzione (42,7%), mente solo una piccola percentuale di IVG sono eseguite mediante il raschiamento (8%).

Alla luce di ciò, anche nel 2021 continua ad aumentare la percentuale di IVG che non hanno richiesto un ricovero a seguito dell’intervento (90,3%, a fronte dell’88,1% del 2020).

In tema di contraccezione di emergenza, si registra un notevole aumento della distribuzione dell’Ulipristal acetato (elleOne), che nel 2021 è stata di 331.982 confezioni, a fronte delle 266.381 nel 2020 (+25%), anche in ragione dell’eliminazione dell’obbligo di prescrizione sia per le donne maggiorenni (nel 2015), sia per le minorenni (nel 2020). La distribuzione di Norlevo, invece, rimane abbastanza stabile (284.376 confezioni nel 2021, a fronte delle 289.503 nel 2020).

Mediante un monitoraggio ad hoc del Ministero della salute, per la raccolta dei dati relativi all’attività dei consultori familiari, si constata che nel 2021 il 68,4% di queste strutture ha offerto servizi di counselling e di rilascio dei certificati per l’IVG. Emerge comunque che il numero di certificati emessi (31.065) è inferiore rispetto al numero dei colloqui sostenuti (46.194).

Il testo completo della Relazione e le tabelle con i dati sono disponibili nel box download.

Di seguito il link alle relazioni degli anni precedenti: 
2022202120202018201720162015201420132012

Giulia Alessi
Pubblicato il: Martedì, 12 Settembre 2023 - Ultima modifica: Venerdì, 27 Ottobre 2023
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