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Ministero della Salute – Relazione annuale 2022 sull’attuazione della legge 194/1978
Anno 2022

Il Ministero della Salute ha presentato al Parlamento la relazione sull’attuazione della legge n. 194 del 1978 in materia di tutela sociale della maternità e interruzione volontaria di gravidanza, in riferimento ai dati dell’anno 2020.

La Relazione annuale presentata dal Ministero della Salute sottolinea che nel 2020 anche i servizi di interruzione volontaria della gravidanza (IVG) sono stati colpiti dall’emergenza pandemica da COVID-19. Tuttavia, questa tipologia di prestazioni sanitarie è stata qualificata come indifferibile dal Ministero, nelle Linee guida per la rimodulazione dell’attività programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19.

Nel corso del 2020 il numero di IVG sono state 66.413 (-9,3% rispetto al 2019).
Il tasso di abortività (numero di IVG ogni 1.000 donne residenti in Italia tra i 15 e i 49 anni) è di 5,4 per 1.000 (-6,7% rispetto al 2019), e il rapporto di abortività (numero IVG per nati vivi) è pari a 165,9 per 1.000 (-4,9% rispetto al 2019).

Il numero di IVG effettuate ha subito un decremento in tutte le fasce di età, in particolare per le donne con età compresa fra i 25 e i 34 anni e per le minorenni. In quest’ultima fascia di età il tasso di abortività è 1,9 per 1.000 (nel 2019 era 2,3 per 1.000), e il numero totale degli interventi di IVG (1.602) è pari al 2,4% del totale.

Il numero di donne straniere che ricorrono a IVG è il 28,5% del totale degli interventi portati a termine (29,2% nel 2019), e il tasso di abortività è 12,0 per 1.000 donne.

Le donne nubili che hanno deciso di eseguire una IVG rimane stabile al 58%, e conseguentemente il numero di quelle coniugate risulta minore. Tale dato è da considerare unitariamente al fatto che in Italia il numero di donne coniugate è in diminuzione.

La percentuale di coloro che aveva già fatto ricorso a questo intervento diminuisce al 24,5% (25,2% nel 2019), calo presumibilmente dovuto a un minor numero di gravidanze indesiderate, in virtù della diffusione di efficaci metodi per la procreazione consapevole.

Tra le donne italiane che hanno eseguito IVG il 49,9% hanno un’occupazione (50,2% nel 2019), mentre tra le donne straniere la percentuale è del 38,3%.

Si rileva inoltre che nel 2020 il 93,5% delle IVG è stato eseguito nella Regione in cui la donna risiedeva, e di queste l’87,1% nella Provincia di residenza, confermando il basso flusso di mobilità fra le Regioni.

In tema di modalità di svolgimento si rileva che per il rilascio del certificato, necessario per richiedere la IVG, prevale il ricorso al consultorio familiare (43,1%), seguito dal servizio ostetrico (34,8%) e dal medico di fiducia (20,2%). Il tempo di attesa tra l’emissione del certificato e l’IVG è diminuito (il 74,3% degli interventi è stato fatto entro i 14 giorni dal rilascio del documento), tuttavia è da notare che vi è una notevole oscillazione tra le Regioni.

La percentuale di obiezioni di coscienza è particolarmente elevata per quanto concerne i ginecologi (64,6%), è minore tra gli anestesisti (44,6%) e il personale non medico (36,2%). Il numero di strutture con un reparto di ostetricia/ginecologia è pari a 560, ma solo 357 eseguono IVG.

Come negli ultimi anni, aumenta il ricorso alla procedura d’urgenza (25% dei casi, contro il 23,5% nel 2019). In salita anche il numero di interventi eseguiti durante le prime fasi della gravidanza: il 56% è stato effettuato entro le prime 8 settimane di gestazione, il 26,5% tra le 9 e le 10, il 10,9% tra le 11 e le 12 settimane, e il restante 6,5% dopo la dodicesima settimana.

Nel 2020, a conferma della tendenza costante, si rileva una riduzione di interventi con utilizzo dell’anestesia generale (37,7% dei casi nel 2020 rispetto al 44,8% nel 2019), ciò riflette il sempre maggiore ricorso all’aborto farmacologico (31,9% nel 2020 contro il 24,9% nel 2019). In particolare, si è rilevato un aumento dopo la pubblicazione delle “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con Mifepristone e Prostaglandine” del 12 agosto 2020. Principalmente, però, si interviene con isterosuzione (55,8%), e solo nel restante dei casi con il raschiamento (8,6%).

Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link.
Il testo completo della Relazione e le tabelle con i dati sono disponibili nel box download.

Di seguito il link alle relazioni degli anni precedenti: 2021, 2020, 2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013, 2012.

Giulia Alessi
Pubblicato il: Mercoledì, 08 Giugno 2022 - Ultima modifica: Lunedì, 01 Agosto 2022
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