Vai menu di sezione

Wisconsin (Stati Uniti) - Bloccati i progetti di legge n° 179 - 180 - 181 - 182 - 183/2019: Born Alive Infant Protection Act
12 maggio 2020

Le proposte di legge sono state approvate dalla Assemblea dello Stato del Wisconsin, ma il Governatore dello Stato ha opposto il veto il giorno 12 maggio 2020, impedendone l'entrata in vigore.

Con le proposte di legge in commento l'Assemblea rappresentativa dello Stato del Wisconsin intendeva imporre ai fornitori dei servizi sanitari di prestare la stessa professionalità, cura e diligenza ai neonati sopravvissuti ad una procedura abortiva, come avrebbero fatto con qualsiasi altro bambino nato alla stessa età gestazionale.

Numero
179-180-181-182-183

Nella proposta di legge 179/2019 si disponeva, infatti, l'obbligo nei confronti di qualsiasi professionista sanitario di esercitare la propria professionalità con la ordinaria abilità, cura e diligenza per preservare la salute dei bambini sopravvissuti ad un tentativo di aborto, dovendo premurarsi che il bambino sia immediatamente trasportato e ricoverato in ospedale.

Chiunque avesse violato quest'obbligo sarebbe stato punito con una sanzione economica individuata nel massimo di 10.000 dollari, o con la sanzione della reclusione fino a sei anni o, ovvero cumulativamente con entrambe le sanzioni.

Non sarebbe stata sanzionata la madre del bambino nato vivo a seguito di un tentativo fallito di aborto, disponendo la possibilità per quest'ultima di chiedere il risarcimento dei danni contro il professionista sanitario che ha violato o tentato di violare la presente legge.

 

La proposta di legge 180/2019 invece prescriveva ai fornitori di assistenza sanitaria di prestare tutte le informazioni sui prodotti farmacologici impiegati per indurre l'aborto alla donna che lo sta pianificando. In base alla presente legge, una donna sulla quale deve essere eseguito o indotto un aborto deve darne consenso scritto volontario ed informato. Ad eccezione dei casi di emergenza medica, il consenso è ritenuto informato se il medico ha fornito alla donna almeno 24 ore prima dell'aborto informazioni farmacologiche e mediche.

Inoltre, nei casi di aborto indotto attraverso l'uso del farmaco mifepristone, il medico è tenuto ad informare la donna intenzionata ad abortire che l'ingestione del farmaco non comporta un aborto immediato e che la donna può continuare la sua gravidanza, interrompendo il trattamento abortivo, con la condizione di informare tempestivamente il medico per contrastarne gli effetti.

 

La proposta di legge 181/2019 vietava al Dipartimento dei Servizi di certificare come fornitore di servizi sanitari i soggetti che non soddisfassero determinate condizioni.

L'obbligo di de-certificazione degli enti privi dei requisiti necessari avrebbe assunto efficacia dal primo luglio 2020.

 

La proposta di legge 182/2019 proibiva ad un soggetto di eseguire o tentare di eseguire un aborto su una donna se sa che questa sta cercando di abortire solo a causa della razza, del colore, dell'origine nazionale, della stirpe o del sesso del nascituro o solo perché al feto sia diagnosticata la Sindrome di Down o altra disabilità congenita. Nella proposta di legge era previsto un elenco indicativo delle condizioni psico-fisiche rientranti nella categoria della disabilità congenita. Si faceva espresso divieto ad una persona di eseguire un aborto dopo che il nascituro avesse raggiunto la vitalità, a meno che l'aborto non fosse necessario per preservare la vita o la salute della donna.

Era inoltre prevista la possibilità per la donna sottoposta all'aborto di presentare una richiesta di risarcimento nel caso in cui fosse violata la legge. Il procuratore distrettuale o il Procuratore Generale sarebbero stati legittimati ad esperire un'azione legale contro chi violasse la normativa in commento. Il Medical Examining Board avrebbe indagato sui casi di violazione.

 

Con la proposta di legge 183/2019  si stabiliva che il divieto della proposta di legge 181/2019 non si sarebbe applicato quando la gravidanza fosse stata interrotta alle seguenti condizioni: l'aborto è necessario per salvare la vita della donna oppure la gravidanza è il risultato di un incesto o di una violenza sessuale o, infine, l'aborto è necessario per prevenire gravi danni alla salute fisica a lungo termine per la donna.

 

I testi delle proposte di legge sono disponibili nel box download.

Per approfondimenti sul tema del diritto ad abortire negli Stati Uniti si veda anche il Dossier Abortion Rights negli Stati Uniti disponibile qui.

Nicolò Barbini
Pubblicato il: Martedì, 12 Maggio 2020 - Ultima modifica: Venerdì, 23 Ottobre 2020
torna all'inizio