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Regione Emilia Romagna - DGR 916/2018: modificate alcune condizioni relative all’erogazione della procreazione medicalmente assistita
18 giugno 2018

La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha emanato un decreto in data 18/06/2018 con il quale ha apportato alcune modifiche relative al regime di accesso alla procreazione medicalmente assistita e alla qualificazione delle stesse prestazioni sanitarie di pma.

Numero
916

Le modifiche più incisive che riguardano i potenziali richiedenti delle prestazioni di pma sono:

  • l’innalzamento dell’età massima delle donne che possono accedervi, portata da 43 a 46 anni;
  • il numero massimo di cicli di trattamento che possono essere effettuati, portati da 3 a 6.

Questo aggiornamento è stato compiuto in conformità al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato il 12.01.2017, con cui il precedente Governo aveva fissato i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria, il quale stabiliva le medesime condizioni (età massima della donna richiedente di 46 anni, numero massimo di cicli erogabili pari a 6).

Un’altra modifica effettuata dal dgr della Regione Emilia Romagna è quella di qualificare la prestazione sanitaria di procreazione medicalmente assistita come prestazione ambulatoriale e non più da effettuare mediante ricovero (day hospital). Anche questo cambiamento si inserisce nel solco di ciò che il dpcm del 12.01.2017 aveva previsto: tale decreto, infatti, aveva inserito la procreazione medicalmente assistita (sia omologa sia eterologa) nell’ambito delle prestazioni da erogare in regime ambulatoriale, delegando alle Regioni e alle Province Autonome il compito di adeguarsi a tale scelta; l’articolo 43 del dpcm stabilisce infatti che “le Regioni e le Province Autonome adottano entro il 15 marzo 2017 adeguate misure per incentivare il trasferimento delle prestazioni dal regime di day hospital al regime ambulatoriale [...]”.

Questo cambiamento implica che per ricevere le prestazioni di pma i cittadini pagheranno un ticket individuato secondo le regole definite per le prestazioni ambulatoriali; la normativa vigente in materia prevede ad oggi alcune esenzioni per il pagamento del ticket, che si applicheranno dunque anche ai cittadini che facciano richiesta di prestazioni di pma.

La delibera regionale prevede però, in aggiunta, che i cittadini affetti da una patologia tumorale in età fertile e con prognosi favorevole a lungo termine, i quali debbano sottoporsi a terapie farmacologiche radioterapiche o chirurgiche che li pongano a rischio di compromissione della fertilità futura, possano accedere alle tecniche di PMA omologa ed eterologa con esenzione dal pagamento del ticket.

Sempre in materia di costi, il dgr stabilisce che i costi sostenuti per l’erogazione del trattamento (al netto dell’eventuale pagamento di un ticket) siano sempre a carico dell’Azienda sanitaria di residenza dei richiedenti; ciò implica che, nel caso in cui questi ultimi siano residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna, per beneficiare della prestazione dovranno munirsi dell’autorizzazione dell’Azienda sanitaria del loro luogo di residenza, la quale dovrà essere informata dei costi dell’intera procedura.

Nel box download è disponibile il testo del dgr e il dpcm 12.01.2017 con i nuovi Lea.

Irene Iannelli
Pubblicato il: Lunedì, 18 Giugno 2018 - Ultima modifica: Giovedì, 11 Luglio 2019
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