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US Supreme Court – Planned Parenthood v. Casey: aborto
29 giugno 1992

In data 29 giugno 1992, la Supreme Court ha stabilito l’incostituzionalità parziale di una legge che richiedeva ad una donna sposata di notificare il coniuge prima di accedere all’IVG.

Numero
112 S.Ct. 2791
Anno
1992

Successivamente alla decisione del famoso caso Roe v. Wade, la Supreme Court (SCOTUS) si trova nuovamente a dover decidere sul diritto di una donna di interrompere volontariamente la gravidanza.

Questa volta la questione di costituzionalità riguarda cinque articoli del Pennsylvania Abortion Control Act del 1982. Gli articoli ponevano specifici requisiti prima di garantire accesso all’IVG:

  1. Consenso informato dato almeno 24 ore prima della procedure;
  2. Nel caso di un minore, consenso informato di un genitore o approvazione da parte di un giudice;
  3. Nel caso di una donna sposata, dichiarazione di aver notificato al coniuge la propria intenzione di abortire.

Inoltre, il Pennsylvania Abortion Control Act escludeva i requisiti sopra elencati in caso di una emergenza medica.

In una decisone divisa (4 a 3) la Corte ha (1) riaffermato la propria decisione in Roe v. Wade in cui la Corte riconosce il diritto di una donna a poter abortire; (2) deciso che i limiti al diritto di accedere a IVG devono essere basati sul c.d. “undue burden test” (test dell’onere eccessivo), (3) sostenuto che la definizione di “emergenza” sia abbastanza ampia da non consistere in un onere eccessivo, (4) affermato che il consenso informato e il consenso dei genitori in caso di minore non corrispondano ad un onere eccessivo e (5) dichiarato che il requisito in base al quale una donna sposata debba attestare di aver notificato il coniuge costituisce un onere eccessivo ed è dunque invalido.

Nella propria decisione la Corte spiega il concetto di “undue burden”: solamente nel caso in cui un requisito imposto da una legge risulti in un onere sulla capacità donna nel decidere se interrompere o meno la gravidanza, il requisito è eccessivo e quindi invalido. Al contrario, se il requisito rende l’IVG più difficile da ottenere o più costosa, il requisito non è incostituzionale.

Nel box download il testo della decisione.

Sarah Gabriele
Pubblicato il: Lunedì, 29 Giugno 1992 - Ultima modifica: Mercoledì, 29 Maggio 2019
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