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UK - High Court (Family Division) - Y and Z: test genetici su minori in adozione
25 aprile 2013

Nel corso di un procedimento per la dichiarazione di adottabilità di due minori, Y e Z, rispettivamente di tre e due anni, la High Court ha escluso la necessità di svolgere un test genetico per individuare la presenza di una specifica malattia genetica (corea di Huntington).

Numero
[2013] EWHC 953 (Fam)
Anno
2013

Il procedimento per la dichiarazione di adottabilità di un minore, nel regno Unito, prevede anche lo svolgimento di una serie di esami medici per ottenere una completa anamnesi del minore. La questione posta alla Corte riguarda l'autorizzazione allo svolgimento del test genetico sulla Corea di Huntington: «Does the welfare of each child require him to be subjected to genetic testing to establish if he has the gene for HD?».

Le autorità locali coinvolte nel procedimento per la dichiarazione di adottabilità sostenevano l'opportunità di svolgere il test, tenendo in considerazione la familiarità dei parenti materni dei minori a manifestare la malattia in età adulta, al fine di aumentare le possibilità di adottabilità dei bambini, che sarebbero aumentate comunque, sia nel caso in cui il test avesse avuto esito positivo, sia nell'ipotesi opposta. Al contrario, l'incertezza dovuta alla mancata esecuzione del test genetico avrebbe diminuito le possibilità di adozione per i minori. Dall'altro lato, i genitori e il tutore dei minori si opponevano al test.

Dalle prove portate all'attenzione della Corte si desume che le possibilità che entrambi i bambini siano portatori della patologia è del 25%, mentre meno definibile è la probabilità che uno solo di loro sia portatore (tenendo in considerazione il fatto che non è noto se anche il padre sia portatore della patologia).

Le motivazioni a sostegno dell'opportunità di effettuare il test genetico si riassumono nell'aumento di possibilità di individuare una famiglia adottiva più adatta alle esigenze dei minori, qualora dal test risulti che uno o entrambi sono affetti dalla corea di Huntington. Le ragioni, invece, a sostegno della tesi opposta riposano anche sul consenso dei minori e sulla loro capacità di comprendere il valore, il significato e i possibili risultati del test genetico: «To order testing of Y and Z at this stage would deny them the right to make their own decision when they are older. I reject the submission that this point should carry little weight because it is based on personal autonomy. Manifestly, personal autonomy is part of the characteristics of a child, and thus a factor within the checklist in s.1(3)(d) to be taken into account in any assessment of his welfare». Trattando del consenso informato del paziente ai trattamentio medici, il giudice prende in considerazione anche la sentenza della Corte EDU Jehovah's Witnesses of Moscow v Russia, nella quale la libertà di accettare o rifiutare specifici trattamenti sanitari è stata riconsociuta come parte integrante dei principi di autodeterminazione e autonomia personale.

Infine, nell'ottica della realizzazione del best interest dei minori, il giudice riconosce la necessità che i due fratelli non siano separati al momento dell'adozione; l'effettuazione del test genetico e la probabilità che solo uno dei due fratelli risulti affetto dalla malattia aumenterebbero le possibilità di adozione dei minori da parte di due diverse famiglie e tale eventualità potrebbe causare seri traumi per i bambini.

Bilanciando tutti gli elementi, la High Court conclude dichiarando che l'effettuazione del test genetico non realizzerebbe il principio del best interest di Y e Z: «it is not in the welfare interests of Y or Z for the court to order testing to establish whether they are carrying the gene for HD. The risk, identified in the consensus of opinion amongst professionals working in this field including Professor Patton, of emotional and psychological harm to the boys if one or both of them has the gene, including the risk of separation of the siblings and the damage to their personal autonomy by being deprived of the right, available to all other children, to decide for themselves when they reach adulthood whether or not to undergo the test, outweighs the risk of harm arising from the likelihood that it will be harder (though not, in my judgment, impossible) to find an adoptive placement if genetic testing is not carried out».

Infine, nel dare l'autorizzazione alla pubblicazione della sentenza, il giudice evidenzia quanto la fattispecie sia specifica, anche in considerazione del fatto che la patologia per la quale si chiedeva il test genetico si sviluppa normalmente nel corso dell'età adulta: «Whilst it is likely in my judgment that, in most instances, a court will reach a similar conclusion, each case turns on its own facts and in some cases the balancing exercise will lead to a different outcome. It is to be stressed that this decision involves an untreatable condition which is unlikely to develop until mid-adult life. Cases involving conditions that develop during childhood, or which are susceptible to treatment in childhood, will involve a very different balancing exercise and are likely to lead to a different conclusion».

Nel box download il testo completo della decisione.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Giovedì, 25 Aprile 2013 - Ultima modifica: Martedì, 04 Giugno 2019
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