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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – Drelon v. Francia: informazioni relative all’orientamento sessuale al fine della donazione del sangue
8 settembre 2022

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha accertato la violazione da parte della Francia dell’art. 8 CEDU, poiché non sono state adottate garanzie procedurali sufficienti a tutelare l’interesse dei donatori di sangue in tema di trattamento dei dati sensibili, nello specifico di informazioni relative all’orientamento sessuale.

Numero
3153/16 - 27758/18
Anno
2022

Il caso riguarda un cittadino francese al quale viene impedito di donare il sangue, poiché a tal fine la disciplina francese prevede che gli uomini dichiarino di non aver avuto rapporti sessuali con un altro uomo. Nel 2004, dal momento che il ricorrente si era rifiutato di rispondere a tale domanda, l’Établissement Français du Sang (ÉFS) aveva negato l’esecuzione della donazione e attribuito al richiedente il codice FR08, con il quale si indica che il potenziale donatore ha avuto rapporti omossessuali. In altre due occasioni, nel 2006 e nel 2016, l’uomo aveva nuovamente interpellato l’ÉFS per procedere alla donazione, ma entrambe le domande erano state respinte, giacché nei registri dell’ÉFS il suo nome continuava ad essere correlato al codice FR08.

Il ricorrente adisce la Corte EDU lamentando, in primo luogo, il mancato rispetto dell’art. 8 CEDU, ritenendo che la registrazione e conservazione di dati personali relativi all’orientamento sessuale siano una eccessiva intromissione nella vita privata dell’individuo. In secondo luogo, afferma che l’esclusione di potenziali donatori del sangue in quanto omosessuali sarebbe discriminatorio e violerebbe l’art. 14 CEDU in combinato disposto con l’art. 8 CEDU.

Valutando la prima questione, la Corte EDU ricorda che le informazioni concernenti l’orientamento sessuale ricadono nell’ambito della tutela della vita privata di cui all’art. 8, il quale, tuttavia, non è da considerarsi violato qualora l’ingerenza sia prevista dalla legge, persegua un fine legittimo, e sia “necessaria in una società democratica”.

I giudici di Strasburgo accertano che il principio di legalità è stato rispettato, dal momento che la legge nazionale risulta essere sufficientemente chiara e precisa, come pure è legittimo lo scopo perseguito, ossia la tutela del diritto alla salute di coloro che ricevono trasfusioni di sangue. Nel verificare se l’ingerenza è “necessaria in una società democratica”, la Corte EDU ricorda quanto stabilito nella decisione S. & Marper v. UK, cioè che la raccolta e la conservazione dei dati personali devono sempre avvenire in ossequio ai principi di proporzionalità della misura rispetto allo scopo perseguito e di pertinenza della motivazione e che gli Stati, pur godendo di un certo margine di discrezionalità, devono in ogni caso dotarsi di adeguate misure di garanzia, anche procedurali, come previsto all’art. 5 della Convenzione di Strasburgo del 1981 sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale.

Pur non esprimendosi sulla decisione del legislatore di adottare un siffatto criterio di selezione dei donatori, la Corte EDU rileva che nel caso di specie i dati sensibili del ricorrente sono stati conservati senza un consenso esplicito, e per un periodo di tempo eccessivamente prolungato rispetto agli scopi perseguiti. Per di più, tali dati risultano essere inesatti, infatti l’attribuzione del codice FR08 è una mera presunzione dell’orientamento sessuale del ricorrente, dal momento che, come ricorda la Corte, egli non ha mai effettuato nessuna dichiarazione in merito, ragion per cui la giustificazione fondante il diniego sarebbe dovuta essere solamente la volontà di non rispondere. Per questi motivi la Corte EDU determina che l’ingerenza della Francia nella vita privata del ricorrente eccede il margine di apprezzamento, sconfinando nella violazione dell’art. 8 CEDU.

Per quanto concerne la seconda questione, la Corte EDU non si pronuncia nel merito allorché la domanda è dichiarata irricevibile.

Il testo completo della sentenza è disponibile nel box download.

Sullo stesso tema: Corte di Giustizia UE - Léger v. Ministre des Affaires sociales et al.

Giulia Alessi
Pubblicato il: Giovedì, 08 Settembre 2022 - Ultima modifica: Giovedì, 06 Aprile 2023
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