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Ministero della Salute – Relazione annuale 2019 sullo stato di attuazione della legge 40/2004
Anno 2019

Il Ministero della salute ha trasmesso al Parlamento la Relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (PMA), relativamente all’attività di centri PMA nell’anno 2017 e all’utilizzo dei finanziamenti nell’anno 2018.

Nell’anno 2017 sono stati registrati 366 centri attivi, di cui 114 pubblici, 21 privati convenzionati e 231 privati. Sono 162 i centri che svolgono attività di I livello, e 204 quelli che svolgono attività sia di II che di III livello. Il 66,9% dei cicli di trattamenti senza donazione di gameti sono stati eseguiti in centri pubblici o privati convenzionati. Risulta inoltre che un numero elevato di centri PMA conduce un numero molto basso di trattamenti ogni anno, solamente il 23,1% ha effettuato più di 500 cicli (la media europea è 41,5%).

Le coppie trattate sono state 78.366, in aumento rispetto all’anno precedente (77.522 nel 2016).

I cicli iniziati sono pari a 97.888 (90.374 con gameti della coppia; 7.514 con gameti donati), di cui 36.804 nei centri pubblici, 23.683 nei centri privati convenzionati, e 37.401 nei centri privati.

I bambini nati vivi sono 13.973 (12.236 da gameti della coppia; 1.737 da gameti donati), e rappresentano il 3% del totale dei bambini nati nel 2017.

Il numero totale dei trattamenti di PMA per milione di donne residenti in Italia, e in età fertile, è pari a 5.855, numero in leggero aumento rispetto al 2016, ma inferiore rispetto alla media europea di 7.608 cicli (dato riferito al 2014). Questo dato è conseguenza del fatto che in Italia si ricorre in modo consistente alla tecnica di freeze-all (gli embrioni formati non si trasferiscono immediatamente, ma si crioconservano per futuri trasferimenti), ed è quindi necessario considerare anche il numero delle gravidanze cumulative per avere un’immagine accurata della realtà italiana.

Per quanto concerne le tecniche di PMA senza donazione di gameti si rileva una diminuzione del numero di coppie che si sottopongono al trattamento, e anche una riduzione di cicli iniziati e di bambini nati da inseminazione; diminuiscono anche i trattamenti e i nati con tecniche a fresco, mentre sono in aumento quelli con tecniche da scongelamento di embrioni.

Il tasso di successo delle tecniche senza donazione rimane pressoché inalterato, come anche la percentuale di esiti negativi delle gravidanze (25,2%). In particolare, si sottolinea che all’aumentare dell’età della paziente il rischio di insuccesso aumenta, il 53.7% delle donne con età superiore o uguale a 43 anni ha esiti negativi della gravidanza.

L’età media delle donne che si sottopongono a tecniche di PMA senza donazione di gameti è 36,7 anni (media europea di 34,7). Si riscontra un decremento delle percentuali di pazienti con età superiore a 40 anni (34,3% rispetto al 35,2% nell’anno precedente), tale diminuzione potrebbe essere motivata dalla possibilità di accesso a cicli di PMA con donazione di gameti.

Le tecniche di PMA con donazione di gameti sono aumentate: 6.429 coppie, 7.514 cicli iniziati (1.582 con donazione di seme; 3.149 con donazione di ovociti; 2.783 con embrioni) e 1.737 bambini nati.

Maggiori informazioni a questo link.
Il testo completo della relazione è disponibile nel box download.

A questo link il nostro dossier sulla legge 40.

Di seguito i link alle Relazioni degli anni precedenti: 2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013.

Giulia Alessi
Pubblicato il: Venerdì, 28 Giugno 2019 - Ultima modifica: Lunedì, 25 Luglio 2022
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