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Politiche vaccinali, decretazione d’urgenza e rapporti fra Stato e Regioni

Sommario:

1. Il caso: Corte cost., 18.1.2018, n. 5. – 2. La base fattuale e l’opportunita` di un intervento mediante decretazione d’urgenza. – 3. La base normativa frammentata e i rapporti fra Stato e Regioni nella definizione delle politiche sanitarie. – 4. Riflessioni conclusive.

Abstract:

L'articolo commenta alcuni profili della sentenza n. 5/2018 con la quale la Corte cost. si è pronunciata sui ricorsi promossi dalla Regione Veneto (r.r. n. 51 del 2017 e r.r. n. 75 del 2017) contro il riassetto della normativa nazionale in tema di vaccinazioni obbligatorie, dichiarando le questioni in parte inammissibili, in parte infondate. La sentenza in commento offre una stimolante occasione di riflessione circa temi di rilevanza costituzionale che si snodano fra le pressanti esigenze di tutela della salute pubblica e la delicatezza di decisioni impositive in materia di trattamenti sanitari. Nell’impossibilità di affrontare in maniera comprensiva tutte le complesse argomentazioni dispiegate nelle quasi sessanta pagine della decisione, il commento offre alcuni spunti da un lato, sulla questione relativa all’introduzione dei nuovi obblighi vaccinali (e al rafforzamento di quelli gia` in essere) mediante decretazione d’urgenza e, dall’altro, di quella relativa al riparto di competenze fra Stato e Regioni. Come si avrà modo di osservare, tuttavia, anche partendo da questioni che sembrano avere carattere piu` ‘‘tecnico’’ e meno ‘‘contenutistico’’,si arriva inevitabilmente alla sostanza costituzionale delle cose e all’esigenza di composizione del complesso quadro di interessi e diritti delle persone rilevanti in materia.

Altri autori

Marta Tomasi

Pubblicato il: Mercoledì, 16 Gennaio 2019 - Ultima modifica: Giovedì, 04 Luglio 2019
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