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UK: prime linee-guida per l’Inghilterra e il Galles per la gestazione per altri emanate dal Department of Health and Social Care
28 febbraio 2018

Il Department of Health and Social Care il 28 febbraio 2018 ha emanato le prime linee-guida sulla gestazione per altri da quando tale pratica è stata resa legale nel Regno Unito con il Surrogacy Arrangements Act del 1985 (da ultimo modificato dallo Human Fertilisation and Embriology Act del 2008). 

Nello specifico, sono stati pubblicati due diversi documenti contenenti direttive da seguire: uno destinato alle coppie che facciano richiesta della GPA e alla madre surrogata, e l’altro destinato ai medici e agli operatori sanitari che entrino in contatto con loro.

Per quanto riguarda il primo documento, esso anzitutto spiega cos’è la maternità surrogata e in che limiti è consentita dalla legge del Regno Unito. Poi, fornisce informazioni alle coppie su come trovare una clinica autorizzata che le aiuti intraprendere la GPA, evidenziando i rischi e tutte le implicazioni, anche economiche (nel Regno Unito non è consentito pagare la madre surrogata, ma quest’ultima ha diritto a un rimborso spese che può ammontare al massimo a 15.000 sterline) che questa pratica comporta.

Poiché in UK il procedimento si attua attraverso un vero e proprio contratto tra la coppia e la gestante (“surrogacy agreement”), nel documento vengono delineate in maniera molto dettaglia le caratteristiche che dovrebbe avere un tale accordo: dev’essere preferibilmente redatto per iscritto; deve contenere dettagli relativi ai genitori richiedenti e alla madre surrogata, e gli accordi presi dalle tre parti su come gestire tutte le fasi del processo, dal concepimento alla nascita del bambino, nonché sulle modalità con cui la coppia farà richiesta ai giudici per ottenere il parental order (ossia un atto che riconosce legalmente i membri della coppia come genitori del bambino); inoltre, l’agreement deve anche indicare potenziali situazioni problematiche che si potrebbero verificare durante la GPA (per esempio: un aborto spontaneo, la volontà di rescindere il contratto da parte di uno dei contraenti, la fine della relazione tra i membri della coppia…) e come le parti intendono risolverle; infine, l’accordo deve tener conto anche delle spese mediche o legali che saranno affrontate durante la gestazione dalla madre surrogata o da un suo eventuale partner, e stabilire dunque in che modo la coppia rimborserà la gestante.

Le linee-guida si occupano poi di fornire direttive alle coppie richiedenti su come richiedere il parental order e su come relazionarsi con il bambino una volta divenuti legalmente genitori: in particolare, si legge che il bambino deve essere messo a conoscenza del fatto che sia nato grazie alla maternità surrogata, e vengono dati alcuni consigli sulle modalità migliori per affrontare il discorso con lui.

Le linee-guida destinate a medici e operatori sanitari, invece, oltre a contenere anch’esse una spiegazione di cosa sia la maternità surrogata e in che termini sia consentita dalla legge, si concentrano prevalentemente sui doveri tecnici dei professionisti nelle tre fasi del concepimento, della gestazione e del parto; nel documento, però, viene anche indicato come gestire al meglio il rapporto umano con la coppia e la madre surrogata, per essere il più possibile di supporto durante la gravidanza e anche dopo la nascita del bambino.

Nel box download sono disponibili i testi completi dei due documenti.

Irene Iannelli
Pubblicato il: Mercoledì, 28 Febbraio 2018 - Ultima modifica: Giovedì, 11 Luglio 2019
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