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Svizzera: proposta di modifica del Codice civile per la transizione di genere
23 maggio 2018

In data 23 maggio 2018 il Consiglio federale (Dipartimento federale di giustizia e polizia) della Confederazione Svizzera ha posto in consultazione una modifica del Codice civile al fine di semplificare la procedura per cambiare il genere risultante dai registri civili per persone transgenere e intersessuali.

La misura ha lo scopo di “adeguare il diritto civile alle effettive esigenze e realtà di vita delle persone”. Queste modifiche potranno entrare in vigore al termine della procedura di consultazione ed in seguito all’eventuale approvazione da parte delle due Camere.

La proposta di modifica interviene sull’articolo 30b libro primo del Codice civile disponendo che chi abbia la convinzione intima e costante di non appartenere al sesso iscritto nel registro dello stato civile può modificare tale iscrizione tramite dichiarazione allo stato civile (co.1), potendo procedere anche all’iscrizione di uno o più prenomi (co. 2). Viene specificato nel Rapporto esplicativo del progetto di revisione che non sarà possibile richiedere alcuna documentazione a supporto di tale richiesta, né di tipo medico, né di tipo psichiatrico. La dichiarazione di voler mutare tale iscrizione non comporta alcun effetto sui vincoli scaturenti dal diritto di famiglia (co. 3), pertanto assicurando la continuità dei rapporti con il/la coniuge o la parte di unione domestica e la prole. Al comma quarto si dispone la necessità di consenso da parte del rappresentante legale per una dichiarazione proveniente da minorenni, persone sotto curatela generale.

All’interno del Rapporto esplicativo redatto dal Consiglio federale si specifica che la legge mira a tutelare le persone transessuali e le persone che presentano una variante dello sviluppo sessuale (intersex) tramite affermazione del principio dell’autodeterminazione del genere. Per tale motivazione la procedura è di natura meramente amministrativa. Questa impostazione non mina la certezza del diritto, la quale viene adeguatamente protetta dalle disposizioni generali del diritto civile, amministrativo e penale. Queste norme forniscono già strumenti efficaci per contrastare eventuali abusi.

La proposta muove dalle Risoluzioni del Consiglio d’Europa del 2015 (sulla discriminazione delle persone transgender in Europa) e del 2017 (sulla promozione dei diritti umani delle persone intersex). Questa si pone in conformità alla Costituzione svizzera, con particolare riferimento all’art. 35 della Costituzione che protegge la dignità umana, l’integrità fisica, l’autodeterminazione e garantisce un trattamento non discriminatorio a tutte le persone.

Viene specificato che la proposta legislativa non intacca il sistema binario dell’iscrizione di sesso alla nascita. La proposta pertanto non mira né all’introduzione di un terzo genere né alla rinuncia dell’iscrizione del sesso allo stato civile.

Queste possibilità tuttavia sono oggetto di attenzioni e studio da parte del Consiglio federale svizzero che, su proposta di due consiglieri nazionali Ruiz e Arslan, redigerà un rapporto al fine di analizzare i cambiamenti legislativi e gli adeguamenti nel registro informatizzato derivanti da eventuale introduzione di un terzo genere nello stato civile.

Il Comunicato del Consiglio federale e la relativa documentazione sono disponibili a questo link . Il testo del progetto e la relazione esplicativa sono disponibili nel box download.

Carla Maria Reale
Pubblicato il: Mercoledì, 23 Maggio 2018 - Ultima modifica: Giovedì, 11 Luglio 2019
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