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Spagna: il governo approva un progetto per la riforma della legge sull'aborto
20 dicembre 2013

Su proposta del ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardón, il Consiglio dei Ministri del governo spagnolo ha approvato un progetto di legge dal titolo “Ley orgánica de protección de la vida del concebido y de los derechos de la mujer embarazada”.

La proposta, che consente l'aborto nelle prime 12 settimane di gravidanza solo in casi di violenza (denunciata) e entro le prime 22 settimane nel caso di pericolo ("menoscabo importante y duradero") per la vita o la salute (“física o psíquica”) della donna dovrebbe sostituire la vigente “Ley de Interrupción Voluntaria del Embarazo y Salud Sexual y Reproductiva” del 2010, che consente l'aborto nelle prime 14 settimane senza porre alcun requisito e entro la 22esima settimana nel caso di grave rischio per la vita o per la salute della madre o di gravi anomalie del feto.

Il rischio per la salute o la vita della della donna dovrà "acreditarse de forma suficiente con dos informes motivados emitidos por dos médicos distintos del que practican el aborto", "especialistas en la patología que genera esa decisión". Dopo la valutazione dei medici la donna riceverà tutte le informazioni relative alle possibili alternative e dovranno trascorrere almeno sette giorni (a fronte dei 3 previsti dalla legge attuale) prima di prendere la decisione definitiva.

Eventuali anomalie del feto, incompatibili con la vita, potranno costituire presupposto per una legittima interruzione di gravidanza solo nel caso in cui costituiscano fonte di un pericolo per la salute psichica della donna. L'aborto sarà ammesso anche dopo la 22esima settimana nel caso in cui l'anomalia non possa essere diagnosticata in maniera certa in un momento antecedente.

Nel caso di interruzione di gravidanza di una minore fra i 16 e 18 anni, non emancipata, sarà necessario ottenere un assenso da parte dei genitori o dei legali rappresentanti.

Se la minore ha meno di 16 anni la sua manifestazione di volontà dovrà essere accompagnata da un consenso espresso dei genitori o dei legali rappresentanti.

Si propone inoltre di vietare la possibilità di pubblicizzare centri o servizi per l'interruzione volontaria di gravidanza.

La legge abroga dunque la normativa vigente e con essa elimina il diritto ad interrompere la gravidanza nelle prime 14 settimane di gravidanza, ripristinando il reato di aborto, depenalizzando la condotta solo nei casi in cui ricorrano i due presupposti sopra citati.

In ogni caso è esclusa la responsabilità penale della donna.

Nel box download il testo del progetto approvato dal governo.

Marta Tomasi
Pubblicato il: Venerdì, 20 Dicembre 2013 - Ultima modifica: Venerdì, 19 Luglio 2019
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