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Portogallo – L. n. 33/2025 – La prima legge europea contro la violenza ostetrica
14 marzo 2025

Il 14 marzo il Portogallo ha approvato una legge contro la violenza ostetrica, divenendo il primo Paese in Europa a dotarsi di una normativa specifica in materia. La disposizione definisce la violenza ostetrica come « La violenza ostetrica è l’azione fisica e verbale esercitata dai professionisti della salute sul corpo e sulle procedure nell’area riproduttiva delle donne o di altre persone gestanti, che si manifesta in un trattamento disumanizzante, in un abuso della medicalizzazione o nella patologizzazione dei processi naturali, violando il regime di tutela relativo alla procreazione, alla procreazione medicalmente assistita, alla gravidanza, al parto, alla nascita e al puerperio» (Articolo 2).

Numero
33

La legge prevede, innanzitutto, l’obbligo di rispettare il piano di nascita predisposto dalla persona gestante; eventuali deviazioni da tale piano dovranno essere motivate e debitamente registrate dal personale sanitario. Inoltre, le strutture sanitarie che prestano assistenza al parto e alla nascita sono tenute a esporre manifesti informativi relativi al regime di tutela previsto nelle diverse fasi del percorso riproduttivo — dalla fase preconcezionale alla procreazione medicalmente assistita, dalla gravidanza al parto, fino al puerperio — includendo indicazioni precise sugli enti competenti a ricevere eventuali segnalazioni di episodi di violenza ostetrica (articolo 6).

Tra le ulteriori novità introdotte dalla legge, si segnalano specifici obblighi in materia di educazione e formazione. In primo luogo, il Ministero dell’Istruzione è incaricato di includere, nei contenuti dei programmi di educazione sessuale, informazioni adeguate ai diversi livelli scolastici sulla violenza ostetrica, al fine di promuovere il rispetto dell’autonomia sessuale e riproduttiva e contribuire all’eliminazione della violenza di genere (articolo 3). In secondo luogo, le istituzioni di istruzione superiore che si occupano della formazione in ambito sanitario e nelle politiche sociali sono tenute a integrare nei propri percorsi curriculari e formativi contenuti sui diritti umani, finalizzati a garantire il rispetto dell’autonomia sessuale e riproduttiva, nonché alla sensibilizzazione contro le pratiche che costituiscono forme di violenza ostetrica (articolo 4).

Altre misure rilevanti introdotte dalla Legge n. 33/2025 includono gli obblighi di registrazione motivata degli interventi clinici durante il parto (art. 7) e il divieto di episiotomie routinarie, con relative sanzioni per strutture e personale sanitario (art. 8). La legge prevede inoltre la redazione annuale di un rapporto sull’assistenza al parto, affidata alla Commissione Multidisciplinare per i Diritti in Gravidanza e Parto, che cura anche le campagne informative e di sensibilizzazione (artt. 9–10).

Il testo completo della legge è disponibile al seguente link e nel box download.

Iris Di Giacomo
Pubblicato il: Venerdì, 14 Marzo 2025 - Ultima modifica: Martedì, 06 Maggio 2025
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