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Belgio – Gender Recognition Act, Legge del 25 giugno 2017: introduzione del modello elettivo di riconoscimento dell’identità di genere
25 giugno 2017

Il 1° gennaio 2018 è entrato in vigore, in Belgio, il Gender Recognition Act (legge del 25 giugno 2017 - Loi du 25 juin 2017 réformant des régimes relatifs aux personnes transgenres en ce qui concerne la mention d'une modification de l'enregistrement du sexe dans les actes de l'état civil et ses effets), che ha sostituito la precedente legge in materia di identità di genere, l’Act on Transsexuality del 2007. 

L’obiettivo dell’intervento legislativo è stato quello di introdurre nell’ordinamento belga il principio di autodeterminazione di genere, eliminando i requisiti medici (sottoposizione a terapia medica di affermazione di genere e incapacità procreativa) previsti dalla normativa fino a quel momento vigente. 

Il Gender Recognition Act ha modificato l’articolo 62bis del codice civile belga (attualmente articolo 135/1), delineando un procedimento per la rettificazione del sesso anagrafico totalmente demedicalizzato.
La persona interessata, infatti, deve presentare di fronte all’ufficio di stato civile una dichiarazione scritta e personalmente sottoscritta, con la quale afferma di essere stabilmente convinto da tempo che il sesso registrato nel suo atto di nascita non coincida con l’identità di genere da lui intimamente percepita, nonché esplicita la volontà di subire le conseguenze giuridiche ed amministrative che dalla rettificazione del sesso anagrafico derivano. L’ufficiale di stato civile si limita a raccogliere la dichiarazione e a prenderne nota, rilasciando al richiedente una ricevuta e inoltrando, nel termine di tre giorni, la richiesta al Pubblico Ministero. Quest’ultimo è chiamato a verificare l’assenza di motivi contrari all’ordine pubblico e ad esprimere parere positivo alla rettificazione nel termine di tre mesi.
Tra i tre e i sei mesi successivi alla richiesta il soggetto interessato è chiamato a rendere una seconda dichiarazione, con la quale conferma la propria intenzione di ottenere la rettificazione di attribuzione del sesso anagrafico. In assenza del parere negativo del Pubblico Ministero, quindi, l’ufficiale di stato civile procede alla rettificazione anagrafica.

Il Gender Recognition Act, inoltre, introduce anche la possibilità di ottenere la rettificazione del sesso per le persone minori, fino a quel momento assente nell’ordinamento belga. Le persone di età compresa tra i sedici e i diciassette possono, quindi, rettificare l’iscrizione anagrafica del sesso con la stessa procedura prevista per i maggiorenni, soddisfacendo due requisiti ulteriori. Il minore, infatti, deve presentare un certificato redatto da uno psichiatra infantile che confermi la sua stabile convinzione di non identificarsi nel sesso assegnato alla nascita e deve essere assistito da entrambi i genitori nella prima dichiarazione resa di fronte all’ufficiale di stato civile. Laddove anche uno solo dei genitori sia contrario alla rettificazione, il minore deve adire l’autorità giudiziaria per essere assistito nella procedura da un tutore ad hoc nominato.

Il procedimento amministrativo e totalmente basato sull’autodeterminazione di genere introdotto dal Gender Recognition Act permette di ottenere il riconoscimento dell’identità di genere esclusivamente in chiave binaria (o femminile o maschile), non disponendo nulla in merito alla possibilità di riconoscere giuridicamente le identità non binarie. La Corte costituzionale belga, con la sentenza n. 99/2019, è intervenuta annullando l’articolo 3 del Gender Recognition Act nella parte in cui non prevede il riconoscimento delle identità non binarie e nella parte in cui stabilisce il principio di irreversibilità della rettificazione anagrafica.

Il testo completo della legge è disponibile al seguente link e nel box download.

Maria Vittoria Izzi
Pubblicato il: Domenica, 25 Giugno 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 09 Luglio 2025
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