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US - Court of Appeals for the Sixth Circuit - Planned Parenthood et al. v. DeWine et al. : pillola RU-486
2 ottobre 2012

La US Court of Appeals for the Sixth Circuit ha confermato la sentenza di una corte distrettuale sulla legittimità costituzionale della legge dell'Ohio che limita l'utilizzo della pillola RU-486.

Numero
11-4062
Anno
2010

Nel 2004 lo Stato dell'Ohio ha approvato una legge che limita, a determinate condizioni, l'uso della “pillola abortiva” RU-486: sulla scorta delle linee guida della FDA, la pillola può essere prescritta solo fino alla settimana settimana di gravidanza.

L'associazione Planned Parenthood dell'Ohio ha impugnato la legge, sostenendone l'incostituzionalità per quattro ragioni.

1. la vaghezza della legge: il medico ha diritto a conoscere quale condotta sia penalmente rilevante.

2. la legge viola il diritto all'integrità fisica delle donne che vogliono abortire e costituisce «forcible physical intrusions » dello Stato sui diritti delle donne, senza che vi sia una preponderante esigenza statale per tale invasione.

3. la legge impone un onere eccessivo su donne che si trovino in uno stato di salute tale da rendere l'interruzione di gravidanza farmacologica più sicura di quella chirurgica.

4. la legge impone un onere eccessivo sul diritto di scegliere l'aborto, tenuti in considerazione i costi aggiuntivi e gli svantaggi comportati dall'applicazione del protocollo della FDA.

La Corte ha così deciso (testo completo della decisione nel box download):

1. Applicando il test elaborato dalla Corte Suprema in Gonzales v. Carhart (550 U.S. 124, 149 (2007) ) «An Act criminalizing certain abortion procedures will not be unconstitutionally vague if it “provides doctors of ordinary intelligence a reasonable opportunity to know what is prohibited[...] sets forth relatively clear guidelines as to prohibited conduct […] and provides objective criteria to evaluate whether a doctor has performed a prohibited procedure», la legge non risulta incostituzionalmente vaga.

2. Secondo la due process clause del XIV emendamento della Costituzione federale, esiste un diritto costituzionale a non subire illegittime intrusioni nella propria integrità fisica da parte dello Stato, se non sussiste un interesse preponderante di quest'ultimo. «The Supreme Court has made clear that abortion regulations, even those limiting access to a certain kind of procedure, are analyzed under the undue-burden framework and not the classic physical-intrusion framework discussed above. […] Thus, the argument that the Ohio restrictions unduly impact a woman’s right to bodily integrity is a viable claim, but, from a purely legal perspective, the analysis will map the undue-burden framework set out in Planned Parenthood’s third claim of constitutional infirmity ».

Con riguardo alla terza e alla quarta questione, la Corte afferma che l'onere imposto sui diritti costituzionali della donna, sia in riferimento ai limiti temporali della gestazione, sia in riferimento ai requisiti di dosaggio, non sia una questione matura per il giudizio.

Per queste ragioni, la sentenza della corte distrettuale viene confermata.

Pubblicato il: Martedì, 02 Ottobre 2012 - Ultima modifica: Lunedì, 03 Giugno 2019
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