Vai menu di sezione

Corte Europea dei Diritti dell'Uomo – Jurčić v.s Croazia: Gravidanza e divieto di discriminazione
4 febbraio 2021

La Corte EDU ha accolto il ricorso presentato da una donna, che è stata oggetto di discriminazione da parte dei datori di lavoro, per la sua gravidanza.

Numero
54711/15
Anno
2021

Il ricorso alla Corte EDU viene presentato da una giovane donna croata, dopo che è stata oggetto di discriminazione da parte dei suoi datori di lavoro. Scoperta la gravidanza, hanno messo in dubbio la capacità lavorativa della donna, compromettendo la sua buona fede necessaria alla stipulazione del contratto con il
fine di escluderla dall’attività.

La Corte, analizzando la condotta dei datori di lavoro, ha accertato la violazione del l’art. 14 della Convenzione che va letto in combinato disposto con l'art. 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione, (i quali tutelano rispettivamente il divieto di discriminazione e la protezione della proprietà).

La Corte ha innanzitutto osservato, che la decisone di escludere la donna dall’attività lavorativa sottintendendo un’incapacità della stessa causata dalla sua condizione, poteva essere presa solo nei confronti di una persona di sesso femminile.
Inoltre, secondo la Corte la società datrice non è stata in grado di dimostrare l’intento fraudolento, dato che la donna non aveva il dovere di informare circa le sue intenzioni di diventare madre, né tantomeno poteva sapere a priori l’esito positivo del trattamento di fecondazione assistita a cui precedentemente si era sottoposta.

Per queste ragioni, la Corte EDU ha accolto il ricorso, sottolineando come il rifiuto di assumere o di riconoscere una prestazione lavorativa ad una donna perché tale equivale a una discriminazione diretta basata sul sesso, pertanto, contraria ai diritti tutelati dalla Convenzione.

ll testo della decisione è disponibile nel box download.

Martina Recano
Pubblicato il: Giovedì, 04 Febbraio 2021 - Ultima modifica: Sabato, 23 Aprile 2022
torna all'inizio