Vai menu di sezione

Organizzazione Mondiale della Sanità: report "Ridurre la mortalità infantile per il raggiungimento dell'obiettivo di Sviluppo del Millennio n.4"
Anno 2013

Adottato un report dell'OMS sullo stato di salute della popolazione mondiale, sulle cause della mortalità infantile e sulle strategie per ridurla e per contribuire al miglioramento della qualità di vita della popolazione.

L’aumento della popolazione mondiale ed il suo progressivo invecchiamento, così come l’aumento delle aspettative nei confronti della tutela della salute e anche delle disuguaglianze hanno raggiunto i peggiori livelli dell’ultimo mezzo secolo. A più di dieci anni dall’adozione degli Obiettivi del Millennio, si sono registrati incoraggianti progressi sia per quanto concerne la diminuzione della mortalità infantile e materna, sia nel campo della lotta alla malnutrizione, sia infine in termini di riduzione della mortalità e incidenza dell’HIV/AIDS, della malaria e della tubercolosi. Ma i miglioramenti della situazione globale sono stati meno consistenti di quanto sarebbe stato necessario per raggiungere gli Obiettivi fissati e, soprattutto, la distribuzione dei progressi mostra divari persistenti e disuguaglianze crescenti tra Paesi e all’interno dei Paesi.

Dall’adozione degli Obiettivi del Millennio, la riduzione della mortalità materna è stata considerevole, passando da 543.000 decessi nel 1990 a circa 287.000 nel 2010. Nonostante ciò, il tasso di diminuzione dovrebbe essere doppio per poter raggiungere l’obiettivo prefissato (“ridurre la mortalità materna di tre quarti tra il 1990 ed il 2015”). Circa un quarto dei Paesi che nel 1990 presentavano i più alti tassi di mortalità materna (100 o più decessi materni per 100.000 nati vivi) hanno mostrato progressi insufficienti o del tutto trascurabili. A tale riguardo, le difficoltà di accesso ai servizi di salute riproduttiva e la carenza di personale adeguatamente formato giocano un ruolo fondamentale.

Molte persone continuano a dover far fronte al problema della scarsità di medicine disponibili nel settore pubblico, e a essere quindi costrette all’acquisto privato dei farmaci. Secondo studi condotti tra il 2007 e il 2011, nei Paesi a basso e medio reddito la quantità media disponibile di farmaci generici era solo del 51,8% nel settore pubblico. E, comunque, anche i generici dal prezzo più contenuto non sono alla portata delle famiglie a basso reddito nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto quelli per le malattie croniche.

Il rapporto presentato dal Segretariato ha sottolineato che i determinanti sociali della salute rappresentano un punto di riferimento fondamentale per tutto il lavoro dell’Organizzazione e un’area prioritaria per il Programma Generale di Lavoro dell’OMS. Il rapporto del Segretariato ha confermato che la copertura sanitaria universale costituisce uno dei principi guida dell’assistenza sanitaria primaria. Essa contribuisce in maniera sostanziale allo sviluppo sostenibile e trae benefici da esso. Tuttavia, nessun Paese – né industrializzato né a medio o basso reddito – può assicurare il completo raggiungimento e la sostenibilità della copertura sanitaria universale, che resta quindi una meta cui ambire e verso cui indirizzare le politiche sanitarie.

Nel box download il testo completo del report.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Giovedì, 04 Aprile 2013 - Ultima modifica: Lunedì, 12 Agosto 2019
torna all'inizio