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Consiglio d'Europa - Comitato di Bioetica - Piano strategico sui diritti umani e le tecnologie nella biomedicina (2020-2025)
Anno 2019

Il Comitato di Bioetica del Consiglio d'Europa ha adottato la nuova strategia per il quinquennio 2020-2025 con riguardo ai diritti umani nell'ambito della tecnologia e della biomedicina. 

Il documento, approvato nel corso della sedicesima seduta (19-21 novembre 2019,) si concentra sulle sfide maggiori derivanti dallo sviluppo tecnologico e della biomedicina, con particolare riguardo ai seguenti temi: governance della tecnologia, eguaglianza nell'accesso alla sanità, integrità fisica e mentale. 

Il Piano strategico (2020-2025) "Strategic Action Plan on Human Rights and Technologies in Biomedicine" è un documento adottato dal Comitato di Bioetica del Consiglio d'Europa, nel solco della Convenzione d'Oviedo sui diritti umani e la biomedicina ed è il risultato di numerosi studi preparatori, questionari ed un numero considerevole di conferenze internazionali sull'argomento. 

Il Consiglio d'Europa, tramite il Comitato di Bioetica, ha voluto con questo documento inserirsi nel dibattito contemporaneo relativo alle sfide etiche e sui diritti umani, al fine di elaborare risposte sulla base dei valori europei condivisi. Il documento si concentra sulle questioni derivanti dall'emersione di nuove tecnologie nel campo della genetica, dell'intelligenza artificiale e dei big data, che rendono sfumati i confini fra la fisica e la biologica, le applicazioni terapeutiche e la ricerca e gli scopi medici e non medici. Questi importanti sviluppi pongono nuove questioni etiche relative a categorie quali l'identità, l'autonomia, la privacy e il principio di non discriminazione. Inoltre, il documento indirizza le domande derivanti dal campo della biomedicina, che impongono di riflettere sulla capacità decisionale di minori, persone con problemi di salute mentale, persone vulnerabili e persone anziane. Il documento tratta anche della necessità di garantire eguale accesso alle prestazioni sanitarie, diritto messo in discussione dall'invecchiamento globale della popolazione, dalle migrazioni e dallo sviluppo massiccio di terapie innovative che non sempre hanno costi accessibili. 

Il piano strategico, che mira a proteggere la dignità umana, i diritti umani e le libertà fondamentali della persona, individua quattro importanti tematiche nei campi delle nuove tecnologie e della biomedicina:

1. la governance delle tecnologie;

2. eguaglianza nell'accesso alla sanità;

3. integrità fisica e morale;

4. comunicazione e cooperazione.

Di queste, le prime tre individuano specifiche questioni relative ai diritti umani, la quarta invece è trasversale alle precedenti. 

1. In merito alla Governance delle tecnologie, il Piano raccomanda di incorporare la questione dei diritti umani nel processo di sviluppo di tecnologie nel campo della biomedicina e suggerisce le seguenti azioni:

  •  Esaminare l'articolo 13 della Convenzione di Oviedo alla luce dello sviluppo attuale delle tecnologia di editing genetico;
  •  Accertare se il framework di protezione dei diritti umani esistenti è applicabile e sufficiente con riguardo alle questioni che sorgono dalle applicazioni delle neurotecnologie;
  • Elaborare un rapporto sull'applicazione dell'intelligenza artificiale nell'ambito sanitario, con particolare riguardo al rapporto medico paziente. 

In secondo luogo è raccomandato di rafforzare il dialogo per promuovere una governance democratica e trasparente nel campo della biomedicina e sono suggerite le seguenti azioni: 

  • Tradurre la "Guide to public debate on human rights and biomedicine" (uno strumento elaborato nel 2019, rivolto a policy-makers) in lingue non ufficiali e diffonderla presso gli Stati membri del Consiglio d'Europa  
  • Promuovere il dialogo fra il pubblico, i professionisti e i policy-makers per assicurare che il/la paziente e l'interesse pubblico sia fra le priorità nello sviluppo e regolamentazione della medicina genomica  

2. Con riguardo al secondo punto, eguaglianza nella sanità, il Piano raccomanda di promuovere in maniera eguale ed in tempo utile l'accesso ai trattamenti innovativi e alle tecnologie nell'ambito sanitario e suggerisce, come azione, di elaborare una bozza di Raccomandazione in merito. In secondo luogo, il Piano si propone di contrastare le disparità nella sanità create dai cambiamenti sociali e demografici degli Stati membri, proponendo come azione lo sviluppo di una Guida per l'alfabetizzazione delle persone anziane nell'ambito sanitario, al fine di attivare un processo di empowerment di questa fascia di popolazione.

3. Per quanto concerne il quarto punto, integrità fisica e mentale, il Piano propone di rafforzare la partecipazione dei minori ai processi decisionali relativi alla propria salute, con l'idea di sviluppare una Guida che raccolga le buone prassi al riguardo. Inoltre, il Piano si prefigge di proteggere i diritti delle e dei i minori in relazione a pratiche mediche con impatto e implicazioni a lungo termine, proponendo di organizzare un seminario sulla legislazione e le buone prassi in merito agli interventi chirurgici su bambine/i intersex. Per concludere, il Piano raccomanda attenzione alla salvaguardia dei diritti delle persone colpite nella propria salute mentale, proponendo di: 

  • Elaborare uno strumento legale per proteggere i diritti umani e la dignità delle persone con disordini mentali con riguardo allo spostamento involontario e/o ai trattamenti involontari 
  • Elaborare un compendio di buone prassi per raccogliere le buone pratiche che promuovano l'adozione di misure volontarie nel campo della salute mentale

4. Per ciò che riguarda il quarto punto sulla cooperazione e comunicazione, il Piano raccomanda di sviluppare la cooperazione strategica sul lungo periodo con i comitati del Consiglio d'europa ed altri organi dei governi che lavorano nel campo della bioetica. Le relative azioni proposte sono:

  •  Rivedere le metodologie di lavoro del Comitato di Bioetica per l'elaborazione di un quadro per l'effettiva cooperazione con gli altri comitati del Consiglio d'Europa e organi dei governi nel campo della Bioetica; 
  • Stabilire e creare reti di cooperazione con le National Training Institutions per la disseminazione del corso in bioetica HELP (corso online elaborato dal programma europeo di educazione sui diritti umani per professionisti nell'ambito giuridico con l'Unità per la Bioetica del Consiglio d'Europa) presso gli Stati Membri;

La seconda raccomandazione è quella di assicurare la comunicazione e la disseminazione del lavoro del Comitato di Bioetica agli stakeholders interni ed esterni per massimizzarne l'implementazione e l'utilità. Pertanto sono elaborate le seguenti azioni: 

  • Sviluppo di una newsletter annuale relativa al lavoro del Comitato di Bioetica e agli sviluppi bioetici negli stati membri come anche alla giurisprudenza della Corte europea per i diritti umani;
  • Ospitare un Forum giovanile sulla Bioetica per fornire alle/ai giovani una opportunità per condividere le proprie opinioni su questioni di bioetica ed essere informati sul lavoro del Comitato.

Nell'arco del quinquennio il Comitato di Bioetica predisporrà dei report (di medio termine e finale) da trasmettere al Comitato sui diritti umani e al Comitato dei Ministri per monitorare il raggiungimento degli obiettivi e l'implementazione delle azioni previste. 

Carla Reale
Pubblicato il: Giovedì, 21 Novembre 2019 - Ultima modifica: Mercoledì, 02 Giugno 2021
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