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Comitato Nazionale per la Bioetica - Parere: "Mobile-Health e applicazioni per la salute: aspetti bioetici"
Anno 2015

Il Comitato Nazionale per la Bioetica, in data 10 giugno 2015, ha pubblicato il parere Mobile-Health” e applicazioni per la salute: aspetti bioetici, approvato all'unanimità il 28 maggio 2015.

Riportiamo di seguito il testo del comunicato stampa del CNB. Il testo completo del parere e l’abstract sono disponibili nel box download.

Si tratta di un tema di attualità a livello internazionale e nazionale. Stiamo assistendo ad un crescente uso di applicazioni per la salute, soprattutto da parte dei giovani, con scarsa consapevolezza delle problematiche etiche emergenti.

Il parere analizza gli aspetti bioetici della ‘mobile-health’. A partire da una definizione e da una breve descrizione del fenomeno, il parere mette in evidenza le potenzialità trasformative e le opportunità di queste nuove tecnologie e si sofferma su alcuni aspetti di problematicità etica.

In modo specifico:

1. la sicurezza e la efficacia, con riferimento alla distinzione tra applicazioni che rientrano nei dispositivi medici o che si esclude siano dispositivi medici, nel contesto della sperimentazione e validazione scientifica delle applicazioni;

2. l’uso  dei dati e la privacy, con particolare attenzione nell’ambito della enorme quantità e complessità di dati, all’accesso da parte di terzi (assicuratori, datori di lavoro), alla possibilità della costituzione di  “profili” degli utenti in assenza di una adeguata e trasparente informazione;

3. il consenso informato (in contrapposizione al ‘consenso informatico’), con particolare attenzione ai minori;

4. la vulnerabilità tecnologica, declinata nelle diverse possibili forme di dipendenza tecnologica a livello individuale (il fenomeno del ‘quantified self’), sociale, politica ed economica;

5. l’autogestione della salute nel contesto della trasformazione del rapporto paziente/medico;

6. il divario tecnologico e le problematiche dell’equità di accesso, nel contesto delle differenze di età, di condizione socio-economica-culturale oltre che geografica.

Alla luce dell’analisi etica il Comitato esprime alcune raccomandazioni: 1. l’elaborazione di criteri condivisi a livello internazionale per classificare applicazioni per la salute come dispositivi medici, distinguendoli da quelli che non sono dispositivi medici;2. la promozione di una ricerca interdisciplinare tra informatici, progettisti e medici, insieme ad esperti di etica, scienze cognitive e sociali, nella fase di progettazione, sperimentazione e valutazione delle applicazioni; 3. l’incentivazione delle industrie a produrre app effettivamente utili per la salute dei cittadini; 4. l’identificazione di responsabilità delle compagnie che producono app, nell’ambito dei profili di sicurezza e privacy; 5. l’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio delle app con attinenza alla salute e la costituzione di siti e/o portali accreditati scientificamente; 6. la promozione di un’appropriata informativa e una trasparente comunicazione all’utente al momento dell’utilizzo dell’app, con una specifica attenzione ai minori; 7. l’implementazione della informazione ed educazione dei medici, al fine di consentire l’acquisizione di competenze specifiche nella consapevolezza della rilevanza di conservare e non impoverire il rapporto interpersonale con i pazienti; 8. la promozione di studi sull’impatto dell’uso delle app, in particolare sull’identità personale e relazionale; 9. il monitoraggio ed una adeguata educazione delle categorie particolarmente vulnerabili (minori, anziani, disabili) al fine di  garantire la non discriminazione; 10. la promozione sociale di un uso critico delle nuove applicazione per la salute, evitando forme eccessive di salutismo e di medicalizzazione.

In appendice è riportata una sintetica panoramica delle principali regolamentazioni a livello internazionale e nazionale.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Giovedì, 28 Maggio 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 02 Giugno 2021
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