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US Supreme Court - King et al. V. Burwell: la Corte Suprema USA torna sulla riforma sanitaria di Obama
25 giugno 2015

La Corte Suprema, con una pronuncia interpretativa, ha confermato la legittimità della riforma sanitaria di Obama (il Patient Protection and Affordable are Act), individuando la ratio della previsione di sussidi federali per la sottoscrizione di polizze per gli individui meno abbienti nella necessità di garantire la maggiore copertura sanitaria possibile.

Numero
14–114
Anno
2015

Il Patient Protection and Affordable Care Act è il testo legislativo che riforma profondamente il sistema sanitario e di assicurazioni mediche degli Stati Uniti. Fra le sue principali caratteristiche, la legge vieta agli assicuratori di rifiutare polizze individuali per qualsiasi ragione connessa alle condizioni di salute; essa prevede inoltre una clausola di “community rating”, l'obbligo per l'assicurazione di applicare gli stessi premi a tutti i residenti in una certa area geografica. Il governo federale ha inoltre previsto sussidi per la sottoscrizione delle polizze, in modo da evitare mancanze di copertura. È stata, infine prevista l’istituzione di un mercato assicurativo concorrenziale in ogni stato, al fine di permettere alle persone di confrontare le condizioni assicurative per la stipula di una polizza. Il governo ha istituito un mercato federale delle assicurazioni (Federal Exchange), al quale possono appoggiarsi gli stati che non ne hanno istituito uno proprio.

I ricorrenti sono quattro residenti in Virginia, stato che si appoggia al Federal Exchange.

In base a quanto sostenuto dai ricorrenti, secondo la legge, i sussidi individuali basati sugli stipendi sono previsti solo per coloro che comprano un’assicurazione nel mercato statale. Nello stato del Virginia, però, un mercato statale non era stato istituito. Da qui nasce la controversia: King e gli altri ricorrenti si rifiutano di sottoscrivere un piano assicurativo, sostenendo che il Virginia Exchange non si qualifica come mercato statale e che, quindi, loro risulterebbero esclusi dal sussidio federale.

Il caso giunge all’attenzione della Corte Suprema statunitense per l’interpretazione della disposizione che lega l’attribuzione dei sussidi federali al fatto che l’assicurazione sia stata acquistata nell’ambito di un mercato statale.

Secondo la Corte Suprema, possono avere accesso ai sussidi anche gli individui che hanno sottoscritto una polizza all’interno del Federal Exchange.

«The tax credits are one of the Act’s key reforms and whether they are available on Federal Exchanges is a question of deep economic and political significance». La corretta interpretazione della clausola normativa spetta alla Corte Suprema, la quale rileva che, se letto nel suo contesto, il testo di legge appare effettivamente ambiguo. Il sussidio si applica solo alle assicurazioni stipulate all’interno del mercato statale; tuttavia, se uno stato non istituisce il proprio mercato, interviene il Federal Exchange. Tale fatto condurrebbe a ritenere sostanzialmente coincidenti i mercati statali e quello federale. Ciononostante, secondo la Corte Suprema, la formulazione del testo di legge induce a pensare che i due sistemi non siano del tutto sovrapponibili.

«The Court nevertheless must do its best, bearing in mind the fundamental canon of statutory construction that the words of a statute must be read in their context and with a view to their place in the overall statutory scheme. […] Here, the statutory scheme compels the Court to reject petitioners’ interpretation because it would destabilize the individual insurance market in any State with a Federal Exchange, and likely create the very “death spirals” that Congress designed the Act to avoid». Con un’interpretazione che potremmo definire teleologica, la Corte Suprema reputa che non sia possibile accogliere la lettura che i ricorrenti attribuiscono alla legge, dal momento che questo vanificherebbe l’intenzione del legislatore.

Il redattore della sentenza è il giudice Roberts, alla cui soluzione hanno aderito i giudici Kennedy, Ginsburg, Breyer, Sottomayor and Kagan; il giudice Scalia ha sottoscritto una dissenting opinion, condivisa anche dai giudici Thomas e Alito.

Il testo della sentenza è disponibile nel box download. A questo link la sentenza NATIONAL FEDERATION OF INDEPENDENT BUSINESS et al. v. SEBELIUS, SECRETARY OF HEALTH AND HUMAN SERVICES, et al., del 28 giugno 2012.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Giovedì, 25 Giugno 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 12 Giugno 2019
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