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US - District Court of Montana - Templin v. USA: risarcimento danni per diagnosi errata
6 maggio 2013

La Corte distrettuale del Montana ha riconosciuto un risarcimento di 59.820 dollari ad un paziente per l'errore medico nella diagnosi di una patologia.

Numero
6:11-cv-00059-DWM
Anno
2013

Nel 2009 al sig. Templin venne diagnosticato un cancro al cervello con metastasi, in fase terminale e con un'aspettativa di vita inferiore ai sei mesi.

Il paziente dichiarò perciò al proprio medico di non volersi sottoporre a trattamenti medici quali chemioterapia, biopsia o interventi chirurgici. Egli ricevette, a casa, l'assistenza sanitaria ordinariamente prevista per i pazienti con un cancro in fase terminale.

Alcuni mesi dopo, sottoponendosi ad alcuni controlli, gli esami diagnostici rivelarono che il sig. Templin non aveva mai avuto un cancro al cervello; gli esami clinici dimostrarono, piuttosto, che il paziente aveva avuto alcuni ictus cerebrali.

Nel ricorso, il paziente chiede il risarcimento per i danni economici e morali subiti da lui e dai suoi familiari, fra i quali depressione, spese mediche sostenute ad hoc, ed altre spese straordinarie (come, ad esempio, la cena per l'ultimo compleanno, l'anticipo delle spese per il funerale, ecc.). La sentenza è disponibile nel box download.

Per la quanto attiene alla responsabilità medica, la Corte afferma che «In a medical malpractice case, a plaintiff must prove by a preponderance of the evidence: (1) the standard of care, (2) that the defendant departed from the standard of care, and (3) the departure proximately caused plaintiff's injury». Nel caso di specie, il medico avrebbe dovuto verificare e comunicare al paziente la diagnosi secondo lo standard di ragionevolezza richiesto in campo medico.

Il medio avrebbe dovuto quindi indicare espressamente al paziente che la diagnosi di cancro al cervello in fase terminale era solamente ipotetica e che sarebbero stati necessari ulteriori esami clinici; il rifiuto del sig. Templin di sottoporsi ad altri testi medici in seguito alla diagnosi è dovuto proprio al fatto che la prognosi gli era stata presentata dal medico come certa.

Riconosciuto il nesso causale tra la condotta negligente del medico e i danni sofferti dal ricorrente, la Corte riconosce al sig. Templin in risarcimento di 59.820 dollari.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Lunedì, 06 Maggio 2013 - Ultima modifica: Martedì, 04 Giugno 2019
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