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Paesi Bassi - Ministero della Sanità e Ministero per la Sicurezza e la Giustizia: lettera sulla posizione del Governo in merito alla 'vita portata a compimento'
Anno 2016

Paesi Bassi: il Governo porta avanti la proposta di revisionare le disposizioni di legge sulla eutanasia per permettere l’accesso a tale pratica anche alle persone “che ritengono la loro vita portata a compimento”.

Il Ministro della Sanità, Politiche Sociali e sport ed il Ministro per la Sicurezza e la Giustizia hanno indirizzato alla Camera una lettera in cui motivano il desiderio da parte del Governo di una rinnovata riflessione sulla eutanasia.

La lettera era stata preceduta dal lavoro di un comitato ad hoc istituito nel 2014, il cui scopo era “to issue an advisory report on the legal scope for assisted suicide for people who regard their life as completed, and on the social dilemmas that surround this issue”.

La raccomandazione finale del comitato era stata a favore del mantenimento dello status quo. Le principali motivazioni addotte erano state di due tipologie. In primo luogo, il comitato aveva osservato che la maggior parte delle persone ‘who regard their life as completed’ avevano già possibilità di accedere all’eutanasia, poiché soddisfacevano altresì i requisiti medici posti dalla legge attualmente in vigore. In secondo luogo, una estensione dell’eutanasia al di là dei confini già stabiliti avrebbe turbato il delicato equilibrio nel campo delle decisioni a fine vita, minando i ‘four important values […] safety, due care, assessability and reviewability and transparency’.

I ministri giungono ad una conclusione parzialmente diversa. Essi condividono l’opinione del comitato sul corretto funzionamento della legislazione attuale e sulla necessità di mantenerla invariata. Tuttavia, sulla base di una riflessione sul concetto di autonomia, la presente lettera evidenzia che

“Autonomy is at risk of becoming a hollow concept if an individual who regards their life as completed cannot end their life without the help of other people while at the same time those other people are prohibited from offering help. Respecting people’s autonomy implies establishing parameters that allow people to shape their own lives, and that includes their deaths.”

I ministry esprimono consapevolezza dei rischi che una simile scelta comporta e, perciò, sottolineano che “The government’s task is to set strict conditions that express the principles of due care, assessability and reviewability, and transparency, so that the safety of all members of society is guaranteed”.

Al fine di perseguire questa politica, il Governo propone la creazione di un atto parallelo a quello già esistente, da un lato per non lederne l’efficacia, dall’altro per il ‘separate legal framework’ adatto a questo nuovo intervento (valorizzazione del principio della autonomia pura e semplice e combinato con la ‘compassion by a physician’). A seguire, vi è un elenco di quelli che vengono ritenuti essere gli elementi fondamentali per questo nuovo legal framework. Tra questi vi sono: l’istituzione di una figura specifica di ‘end-of –life counsellor’ incaricato di verificare la genuinità della richiesta; un dovere di documentazione; un ‘indipendent committee’ incaricato di revisionare le richieste; il mantenimento di criminal charges per chi non rispetti le procedure.

La lettera si conclude con una impegno politico da parte dei firmatari, con cui essi riconoscono la importanza di rafforzare le misure di sicurezza sociale e di sanità pubblica, soprattutto in ragione della predisposizione di un sistema che permetta un più ampio accesso all’eutanasia. Secondo il Governo, le due politiche non sono incompatibili dal momento che “it is important to realise that suffering unbearably from life itself, without prospect of improvement, cannot be prevented in all cases”.

Qui il testo completo (disponibile anche nel box download).

Andrea Martani
Pubblicato il: Mercoledì, 12 Ottobre 2016 - Ultima modifica: Venerdì, 02 Agosto 2019
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